La “parola gentile” contro la violenza di genere

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Al Giorgi Fermi la CPS e l’Unità di Prevenzione del Comune di Treviso

Le parole sono energia pura ed è da esse che le nostre azioni hanno origine. È nostra responsabilità saperle usare adeguatamente per far sì che ogni tipo di relazione possa essere ben curata. Le parole sono la scintilla dalla quale ha origine tutto il processo comunicativo.

“Se non sei felice nella tua vita, potrebbe essere una buona idea fare un inventario delle parole che dici”. Perché le parole sono potenti e possono essere una tisana per l’anima, procurandole un profondo benessere, o, al contrario, possono ferire in modo inesorabile.

Le parole, pur essendo nei fatti delle astrazioni simboliche, lasciano delle profonde tracce nella realtà che ci circonda. La scelta delle nostre parole non è il mero racconto di un sentimento, ne è la reale forma, ciò che lo rende concreto, proprio come un artista fa con il pennello o lo scalpello.

La Consulta Provinciale degli Studenti ha accolto l’invito dell’Unità di Prevenzione del Comune di Treviso ad avviare una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere a cominciare dall’uso della parola gentile. Alcune classi dell’IS Giorgi Fermi sono state così coinvolte in un percorso di riflessione che ha visto la partecipazione di esperti del settore come le dott.sse Rossi e Sartori della Casa Rifugio “CasaLuna” e il dott. Gubitta di Progetto Giovani Treviso; la giornalista e scrittrice Giovanna Pastega che si è resa portavoce di testimonianze di vita; la dott.ssa Rosy Russo, presidente dell’Ass. Parole O_stili che ha guidato i nostri studenti nell’analisi di testi di canzoni raccapriccianti, spot pubblicitari ma soprattutto social networks poco rassicuranti.

Al termine del progetto, gli studenti hanno provato ad elaborare proposte di classe che potranno essere utilizzate nella realizzazione della campagna di sensibilizzazione che partirà in ottobre. Il 3 maggio, presso l’Aula Magna “Francesco Busnello”, con la conduzione della prof.ssa Luisa Celeghin della direzione Politiche Giovanili dell’USR Veneto, sono stati condivisi i lavori di tutti gli Istituti scolastici della provincia di Treviso aderenti al progetto.

Nel nostro istituto si sono distinte le classi 5AB, 5AMT e 5CME con un’eccezionale matura sensibilità ma a lasciare col fiato sospeso sono state le classi 3AB e 3CM che hanno interpretato le parole del testo scritto da una studentessa di Biotecnologie Sanitarie, diplomatasi nel 2020. Diana G. continua a vivere con noi, nei delicati fiori dell’albero di mimosa che i suoi compagni di classe e i suoi insegnanti hanno voluto piantare nel nostro giardino in suo onore. E le sue parole, premiate già nel 2018 dalla Giuria del concorso “Betty Toniolo”, hanno saputo, ancora oggi, fare la differenza. Grazie ragazzi per la vostra esclusiva delicatezza.

Freud affermava “Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione; con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti; con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente”. L’augurio per tutti noi è che tale influenza sia fatta sempre più di “parole gentili”.

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