Il dramma degli internati militari nel “Diario di mamma Teresa”

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Nuovo progetto all’Istituto Planck sulle tracce della memoria dei prigionieri di guerra italiani in Germania.

La storia vera di una madre alla ricerca del proprio figlio morto in un campo di concentramento in Germania accompagna gli studenti del Max Planck ad indagare e ricostruire la memoria degli Internati Militari Italiani. I ragazzi delle classi 1C, 2F e 2L dell’Itis hanno incontrato la storica Silvia Pascale per parlare del libro “Diario di mamma Teresa” di cui la stessa Pascale, pronipote di Teresa, ha curato la pubblicazione. Il percorso si aggiunge alle altre esperienze che l’istituto sta proponendo agli studenti per ricostruire la storia dei soldati italiani catturati dai tedeschi e deportati dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Una storia ancora oggi avvolta nell’ombra. Ne parlano i ragazzi della 1 C.

Silvia Pascale ha permesso a noi studenti di far rivivere la memoria di una madre davvero straordinaria. E’ appena finita la seconda guerra mondiale quando Teresa, una donna del popolo che ha fatto solo la terza elementare, parte per la Germania, da sola, alla ricerca dei resti di Anadage, l’unico figlio, su sei, che non è tornato vivo dalla guerra. Giunta nel villaggio dove il soldato è sepolto sono gli stessi tedeschi residenti ad aiutarla, con calorosa ospitalità, a recuperare i resti e il ricordo del figlio. Colpiti dalla sua tenacia dedicheranno a questa madre straordinaria perfino una statua, in ricordo della sua semplicità e del suo coraggio libero da pregiudizi. Teresa ha lasciato le sue memorie del viaggio e della ricerca, scritte con calligrafia incerta in un quaderno, a lungo rimasto dimenticato. Oggi è possibile rileggerle grazie alla pubblicazione di Silvia Pascale che è intervenuta a scuola con Orlando Materassi, presidente nazionale dell’ANEI (Associazione Nazionale ex Internati Militari Italiani).

Pascale ci ha spiegato come Teresa sia riuscita, fra mille difficoltà e imprevisti, a riportare a casa il suo povero figlio, internato militare dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, morto per gli stenti affrontati nel lager e le torture subite in un ospedale destinato ad esperimenti su cavie umane (Operazione Aktion T4). Il presidente Materassi ha raccontato il viaggio in Germania insieme a Silvia, sui luoghi descritti nel libro, mostrando foto suggestive. Ci ha rivelato come “l’ospedale degli orrori” sia diventato oggi un Hotel di lusso, che ospita eleganti ricevimenti in quelli che furono un tempo luoghi di morte. Ci siamo resi conto che nei nostri libri di storia si parla poco degli Internati Militari, protagonisti importanti delle vicende italiane del Novecento. La nostra speciale riflessione va in particolare al ruolo delle famiglie durante la guerra, al loro coraggio silenzioso e pieno di dignità, che è un insegnamento di vita e nello stesso tempo un tassello importante del nostro passato. Potrebbe accadere che molti di noi scoprano di avere tra i propri antenati un internato di cui la grande storia si è dimenticata.

Davide Della Puppa, Sofia Greghi, Simone Toppan, Angelica Vanin (classe 1C Itis Max Planck)

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