Rappresentanti d’Istituto al Duca

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Confronto su motivazioni, aspettative e progetti

A elezioni per il Consiglio d’Istituto ormai concluse, abbiamo pensato di proporre un confronto – riflessione fra gli esponenti delle liste che si sono presentate quest’anno al Duca degli Abruzzi. Si sono quindi riuniti intorno a un tavolo Maria Vittoria Bordignon (MB), Jacopo De Vallier (JDV), Pietro Marseglia (PM) della lista (Lista 1 “Vinco io, vinci tu”) e Alessandra Tommasin (AT), Anita Zulian (AZ), Aurora Allegro (AA) ed Ettore Garibbo (EG) della lista (Lista 2 “Fuori norma”).

D: Cosa vi ha spinto a scendere in campo per le elezioni del consiglio studentesco?

JDV: Per quanto mi riguarda, la voglia di mettersi in gioco. Sono all’ultimo anno e finora non avevo mai avuto l’occasione di ricoprire un ruolo di responsabilità nei confronti dell’istituzione.

MB: Da parte mia credo che il Duca degli Abruzzi, con i suoi molti indirizzi, abbia grandi potenzialità che vanno sfruttate al meglio: ci sono sicuramente cose da valorizzare, altre da cambiare e il mio impegno va in questo.

AZ: Io sono attiva politicamente fuori dalla scuola quindi mi sembrava giusto, cercare di portare il mio impegno a più persone possibile; non si tratta quindi solo di un’esigenza personale, il mio desiderio era quello di conoscere meglio il corpo studentesco per portare e condividere gli ideali in cui mi riconosco.

D: Che tipo di risposte vi aspettavate quindi dell’elettorato? Che cosa (invece) avete ricevuto?

AZ: Mi sono resa conto che non c’è un corpo così forte, coeso, riconoscibile quindi non è stato facile condividere il messaggio della mia lista. Ci eravamo proposti di rappresentare la maggior parte degli studenti, anche e soprattutto chi per varie ragioni è lasciato in disparte ma la risposta è stata diversa da quella che mi aspettavo

AA, AT: Le iniziative che abbiamo proposto in campagna elettorale sono diverse da quelle che ci siamo sentiti proporre negli ultimi anni: noi abbiamo scelto di esporci con tematiche di cui poco si parlava, per esempio la carriera Alias che poi è stata approvata dal collegio docenti anche se non ha avuto grande riscontro da parte degli studenti, un ballo studentesco alternativo, spazi di ascolto diversi da quelli già proposti come dei box in ambienti della scuola dove poter mettere richieste di aiuto o suggerimenti… Al di là dello scarso interesse che possono riscuotere è giusto proporre temi rilevanti per la comunità studentesca con l’auspicio che alla lunga stimolino le coscienze.

PM: Da parte mia sono rimasto invece sorpreso dalla risposta degli studenti: in campagna elettorale abbiamo avuto ottimi riscontri rispetto alle proposte, con grandi segni di partecipazione. Nei 4 anni da che sono in questa scuola (ora frequento l’ultimo anno) ho visto molte persone presenti ma dall’altra parte una grande fetta poco interessata alle proposte, all’attualità. Il nostro proposito è raggiungere e coinvolgere anche questa parte dell’elettorato studentesco.

MB: Aggiungo che non avevamo un progetto preciso dietro, partivamo dalla consapevolezza che c’erano alcuni problemi e noi avevamo possibili soluzioni: ecco quindi l’idea di proporre come impegno stabile per le quarte e le quinte lo stage al Parlamento, per tutte le classi la Giornata dell’eccellenza (iniziativa già presente in altre scuole cittadine), curare l’orientamento in uscita per il quale non c’è un progetto organico… Abbiamo visto interesse da parte di alcuni studenti e abbiamo già cominciato a lavorare in questo senso.

D: Che caratteristiche vi pare abbia la partecipazione dei vostri coetanei alla vita della scuola, intesa come comunità, se di comunità scolastica si può parlare?

MB: Al di là del successo elettorale, abbiamo purtroppo dovuto constatare la presenza di una certa passività: la maggior parte degli studenti prende ma non dà, nel senso che spesso manca la risposta allo stimolo.

EG: Sono d’accordo con quanto detto dalla mia compagna, non credo comunque che questa sia una caratteristica limitata agli studenti del Duca degli Abruzzi: noto in genere una scarsa partecipazione, non necessariamente politica. E’ evidente che non siamo più nel secolo scorso, caratterizzato sicuramente da un maggior coinvolgimento nelle battaglie per i diritti, ma nel nostro piccolo volevamo comunque cercare di elevare il dibattito, staccandoci da temi contingenti come le macchinette del caffè e il merchandising.

MB: Condivido in toto: aggiungo che l’immagine del Duca va riqualificata, non possiamo finire sul giornale solo per un vetro rotto mentre vengono taciute iniziative studentesche importanti come la giornata della violenza contro le donne che non ha avuto il riscontro mediatico che meritava.

D: In che missioni avete scelto di impegnarvi? Che risposte avete avuto dalle persone a cui avete dedicato il vostro impegno?

AT: Ci piacerebbe promuovere un percorso di formazione per l’educazione sessuale, per tutti gli ordini di scuola, anche alla luce dei recenti avvenimenti che crediamo abbiano toccato le coscienze e le sensibilità di tutti.

AZ: In questo senso c’è già un’iniziativa governativa, una proposta ministeriale che secondo noi non è sufficiente in quanto riguarda corsi facoltativi in orario extra-scolastico quindi solamente una proposta emergenziale e non a lungo termine come invece dovrebbe essere. Noi da parte nostra vogliamo lanciare un appello a tutte le scuole di Treviso per discutere sul problema. Si tratta di un impegno sul lungo periodo che vogliamo abbia una ricaduta su tutti gli studenti.

PM: Riteniamo un nostro dovere, non solo un diritto di noi rappresentanti, organizzare conferenze su questo e su altri temi di attualità.

AA: Io penso che al di là delle posizioni necessariamente diverse e del prevalere di una nel risultato delle elezioni, sia stato apprezzato da tutti il confronto che c’è stato in campagna elettorale, forse più animato rispetto agli anni precedenti e anche per questo tanto più coinvolgente.

Ringraziando gli studenti che si sono prestati a questo proficuo confronto, non posso che augurare loro buon lavoro e complimentarmi per l’impegno che hanno voluto mettere al servizio della scuola.

Anna Carotta per La Salamandra

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