Essere arbitro di calcio

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Le testimonianze dei “fischietti” di Treviso

Essere al centro del gioco, ma non esserne il protagonista, è da sempre una caratteristica degli arbitri di calcio.

In Italia è l’Associazione Italiana Arbitri che raggruppa circa 30.000 fischietti, sotto l’egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Si inizia con il corso arbitri gratuito sin dai 14 anni (ndr: a marzo l’inizio del prossimo – www.aiatreviso.it/corso-arbitri per info) in una delle 207 sezioni italiane, per poi mettersi alla prova sul terreno di gioco partendo dalle giovanili e mirando ai palcoscenici internazionali.

Ogni arbitro inizia così, maturando sia dal punto di vista tecnico che personale, allenandosi con i tanti ragazzi e ragazze co-sezionali (220 gli associati della Sezione di Treviso).

I giovani sono seguiti durante il corso da formatori con esperienza, vengono poi impegnati nelle prime gare giovanili con un tutor che ne cura la crescita nelle prime partite, facendo entrare nel ruolo ragazze e ragazzi.

Dalla presente stagione è stato attivato inoltre il doppio tesseramento, che consente ai giovani e alle giovani calciatrici di coltivare la propria passione per il gioco del calcio affiancando l’attività arbitrale, decidendo poi, prima del compimento dei 17 anni, quale strada intraprendere.

Essere arbitro significa ovviamente avere anche dei vantaggi, che al di là del kit arbitrale fornito dalla sezione (divisa, fischietto e cartellini) include i rimborsi per le partite arbitrate e l’accesso gratuito agli stadi.

Si potrebbe pensare che il mondo arbitrale sia prettamente maschile, ma non è così: molte sono infatti le ragazze impegnate dai campi provinciali a quelli internazionali, con grandi soddisfazioni, e la tradizione in questo senso non è di certo recente, infatti grandi risultati sono stati raggiunti già in passato.

Non manca poi il divertimento, con i tornei interni di calcio a 5, a 7 e a 11, con la possibilità di unire la passione per il calcio all’ambizione. Questo perché i primi anni a livello provinciale possono rappresentare rapidamente il preludio alle gare regionali, uscendo dalla propria provincia e facendo esperienza sui campi veneti, e, se i risultati sono adeguati, si aprono le porte delle commissioni nazionali.

Unire passione per il calcio, obiettivi ambiziosi e amicizia, è sicuramente una delle caratteristiche peculiari del mondo arbitrale come ricorda il Presidente della sezione Trevigiana Castellino: “Tutti gli associati, in particolare i giovani, hanno la possibilità di confrontarsi con i più importanti arbitri e dirigenti arbitrali, ci si dà del “tu” al di là della categoria arbitrale, ogni arbitro è “di casa” in ogni regione italiana perché il senso di appartenenza all’Associazione è fortissimo in tutti noi” e ancora “Il confronto, la formazione e il divertimento sono tutti ingredienti del nostro gruppo,  ci piace definirci un’unica grande famiglia al servizio del Calcio”.

Ecco alcune riflessioni di giovani arbitri della sezione di Treviso, a testimonianza che “l’essere arbitro” non si limita ad una semplice attività sportiva ma diviene un arricchimento personale ben più ampio:

“Ero timido, introverso, da quando sono arbitro sono cambiato completamente, sin dalle prime partite mi sono messo in discussione e ho iniziato a gestire le diverse fasi del gioco e il confronto con calciatori e dirigenti”.

“Giocavo a calcio, però non ero sicuramente un campione, e questa nuova passione mi sta regalando bellissime esperienze, arbitro in categorie che non avrei mai affrontato da calciatore, e sono comunque all’interno del gioco; se poi ho voglia di giocare lo posso fare con la squadra sezionale!”.

“Giocavo a basket ma non riuscivo più ad allenarmi per l’impegno scolastico, e dopo aver lasciato lo sport passavo il tempo tra videogiochi e divano, poi la passione per il calcio e un amico arbitro mi hanno portato al corso e a iniziare ad allenarmi, gradualmente con gli altri ragazzi al polo sezionale; i miglioramenti sono stati immediati e ora mi sento molto meglio!”.

“Ho sempre visto l’arbitro come un uomo di regole, sia in campo che fuori, e questa percezione è vissuta anche nel mondo del lavoro, nelle interviste e nei colloqui è un tema che viene approfondito perché è garanzia di senso di responsabilità e da sicuramente dei punti in più in partenza”.

Ogni anno l’Associazione indice i corsi gratuiti, aperti a ragazze e ragazzi dai 14 anni, e svolti dalle Sezioni sul territorio italiano. Come anticipato, il prossimo corso della Sezione di Treviso partirà a marzo e sono aperte le iscrizioni sul sito aiatreviso.it/corso-arbitri. Per maggiori informazioni è disponibile inoltre il sito web nazionale www aia-figc.it cliccando sull’hashtag #diventArbitro.

Per ogni contatto la Sezione di Treviso è disponibile sui social: Instagram, Facebook e Twitter.

www.aiatreviso.it
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