Fuga da Alcatraz: tra mito e realtà

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Nesuno è mai riuscito a scappare da Alcatraz e nessuno ci riuscirà  mai” Paul J. Madigan (direttore di Alcatraz dal 1955 al 1961)

11 giugno 1962. Ore 21.30.

Alcatraz IslandI detenuti Frank Morris, John Anglin e Clarence Anglin escono dalle proprie celle servendosi di un’apertura scavata con dei semplici cucchiai. Si intrufolano nel condotto di areazione ed escono sul tetto del penitenziario, sopra l’area ospedale, si calano da una ciminiera e, utilizzando il camminamento per le guardie, raggiungono il cortile. Una volta qui, passano davanti alla torre dell’acqua, arrivano alla spiaggia e svaniscono nel nulla.

D’ora in avanti le certezze diventano mere ipotesi.

Che ne è stato dei tre evasi? Sono annegati nelle gelide acque della baia di San Francisco oppure hanno raggiunto la terraferma? Nello stesso kolossal di Don Siegel del 1979, con Clint Eastwood nei panni di Frank Morris, l’interrogativo è rimasto senza risposta.

Fatto sta che, dopo quella notte, di Morris si perse ogni traccia. Altrettanto non può dirsi dei fratelli Anglin. Ben presto, infatti, iniziarono a serpeggiare voci che li vedevano vivi e vegeti in Brasile. Nel 1979 l’FBI, nel tentativo di minimizzare lo smacco, archiviò ufficialmente il caso dichiarando che gli evasi non potevano essere sopravvissuti alla traversata.

Gli inquirenti sostennero che, trovandosi l’isola 2,4 km al largo di San Francisco, sarebbe stato impossibile raggiungere la costa nuotando ovvero servendosi di un’imbarcazione di fortuna. A maggior ragione considerando le forti correnti e la rigida temperatura dell’acqua, inferiore a 10°, che avrebbe condotto all’ipotermia in circa venti minuti.

Pochi sanno che il caso, in verità, non fu mai archiviato. Venne semplicemente assegnato alla United States Marshals Service, l’agenzia federale di polizia che si occupa specificamente di dare la caccia agli evasi. Per anni Michael Dyke, lo U.S. Marshal incaricato di risolvere il mistero, ha tentato di sbrogliare la matassa, senza alcun risultato. Ma oggi le indagini potrebbero essere giunte ad una svolta. Infatti, dopo oltre mezzo secolo di silenzio, la famiglia Anglin ha finalmente deciso di parlare. “Quelli dell’ FBI dissero che erano sicuramente morti” hanno dichiarato Ken e David Widner, nipoti di John e Clarence. “Questo ci ha spinti a provare che si sbagliavano”. Così, nell’ottobre fuga-da-alcatraz2015, hanno espresso la volontà  di collaborare alle indagini e, secondo le fonti, avrebbero fornito agli investigatori una prova inconfutabile a testimonianza che gli zii, effettivamente, riuscirono in quella che fu sempre definita un’impresa impossibile.

Qual è questa prova, così schiacciante, che da sempre sfugge alle autorità ?

Niente più di una fotografia, risalente al 1975, la quale ritrae due uomini con gli occhiali da sole. Secondo i Widner si tratta degli zii e la somiglianza, in effetti, è impressionante. Ed ancora più impressionante è che, dalle analisi dei periti, non solo l’istantanea risulta essere autentica, ma l’altezza della fronte e la forma dell’osso frontale dei due soggetti nell’immagine, combaciano perfettamente con quelle di John e Clarence. Discorso analogo vale per la curvatura dell’arcata sopraccigliare nonché per il contorno delle orecchie.

“Nonostante i volti appaiano parzialmente coperti, è altamente probabile che siano proprio gli Anglin” ha dichiarato un incredulo Michael Streed, massimo esperto di identificazione facciale al servizio dei federali.

Alla luce di queste nuove e straordinarie rilevazioni l’FBI ha ufficialmente riaperto le indagini. E chissà , forse un domani non troppo lontano potremo apporre la scritta “the end” in calce ad una delle storie più sfuggenti ed affascinati di sempre.

Clint Eastwood preparati, potresti essere chiamato a girare un nuovo finale.

Simone S.

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