Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon

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Il protagonista di questo romanzo è Christopher John Francis Boone, un ragazzo quindicenne di Londra affetto da una grave sindrome di autismo, che reca non pochi danni a lui e a chi lo circonda.
Christopher è molto razionale, ma ha una personalità  decisamente complessa: detesta il giallo, il marrone, i Francesi, ed odia profondamente la folla.
Nessuno deve toccarlo, per nessun motivo altrimenti si ribella a suon di calci e pugni, urlando come un folle.
Non capisce i modi di dire e non sopporta quando nel suo piatto vengono a contatto cibi diversi: non c’è verso che ne ingoi un sol boccone.
Per il nostro Christopher è particolarmente difficile capire lo stato d’animo altrui, infatti non conosce la mimica facciale e non sa attribuire un significato alle espressioni del volto, eccezion fatta per le più comuni.
Gli piacciono i cani, adora il rosso, ed ha una spiccata passione per i numeri: è un genio innato della matematica, super-dotato rispetto alla massa di gente “normale”.
Lui, questo ragazzo debole per natura, ma fortemente testardo, decide di essere l’investigatore di un singolare delitto: quello del cane appartenente alla signora Shears, sua vicina di casa, trovato morto di fronte al suo giardino trafitto da un forcone.
Christopher non ha le capacità  pratiche per risolvere un giallo, ma non vuole arrendersi di fronte alle difficoltà  del suo percorso: vuole sapere la verità.
Conosce sè stesso e i suoi limiti; questo è tutto il materiale di partenza delle sue indagini sia sull’omicidio, sia sulla sua stessa vita, la cui storia è piuttosto tormentata.
Mark Haddon, scrittore inglese di libri per ragazzi (nato nel 1963) crea una situazione altamente assurda, quanto interessante e coinvolgente. Non è un compito facile addentrarsi nella vita di un individuo con simili handicap, immedesimarsi in essa per descriverla in modo dettagliato, senza farsi sfuggire nulla, coinvolgendo il lettore senza mai annoiarlo.
Ancor più complicato è realizzarne un giallo!
Questo racconto (leggetelo e mi darete ragione) ha poi il pregio di non essere mieloso e di non cadere, quindi, nella malinconia che spesso è destinata a circondare chi è “diverso” dagli altri.
Oltre allo svolgimento del giallo in sè, infatti, lo scrittore tocca varie tematiche – dall’adolescenza al rapporto con i genitori, dalle difficoltà  comunicative del personaggio alla sua costante ricerca della verità  – senza far mai mancare un pizzico di ironia.
Nonostante ciò il grado di coinvolgimento emozionale del lettore è alto: è impossibile restare indifferenti, ipotizzando di essere il giovane Christopher.
Forse è proprio questo il motivo per cui il romanzo per ragazzi (ma, a parer mio, non solo) di Mark Haddon ha avuto così tanto successo da essere tradotto in più di venti paesi mantenendo per lungo tempo la presenza fra i libri più venduti.
Leggetelo, è un consiglio!

Nicoletta Z.

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