“Non so più cosa fare!”

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Quante volte, come genitori, abbiamo pronunciato o ascoltato questa frase?

Ne sento anche il tono, il tremolio, l’ansia trattenuta, la profonda identificazione con le esperienze di tutti i genitori! Eppure i suggerimenti non mancano: mai come oggi la quantità di informazioni che abbiamo a disposizione per risolvere un qualsiasi dubbio è lì, a portata di click. Eppure, ogni passo nella crescita dei nostri bambini sembra una nuova tappa nel percorso di fallimento come genitori.

Dalla “ripartenza” dopo la pandemia sono emerse criticità che hanno a che fare con il nostro ruolo di adulto in un contesto sociale, culturale ed economico sempre più complesso; la tentazione forte è quella di cercare scorciatoie, i “5 trucchi per …”.

Oppure rischiare un impegno più faticoso, senza spaventarsi: attivare o cercare forme di supporto alla genitorialità.

Cosa significa “sostegno alla genitorialità”?

La prima volta che ho incontrato il termine parent training è stato in un contesto di formazione sull’ADHD e risale a più di dieci anni fa; si trattava di un corso formazione all’Università di Milano dedicata a bambini e ragazzi con diagnosi ADHD, difficoltà che stava emergendo prepotentemente nel quadro dei disturbi del neurosviluppo e che impegnava (ed impegna!) la scuola e la famiglia auspicando un intervento corale e concertato. Da allora, il termine training o coaching è esploso ed oggi sono moltissimi i percorsi disponibili.

Per quanto mi riguarda, grazie all’opera e alla formazione con autori italiani che ritengo significativi e a formazione specifica anche sul piano delle Direttive Europee (European Child Guarantee 2021), ho trovato accoglienza e risposte nel concetto di sostegno alla genitorialità.  Si tratta di percorsi di potenziamento e di mutuo aiuto tra chi condivide esperienze comuni nel ruolo di genitore, per le tematiche affrontate o per l’età dei propri figli, nei quali grande spazio viene dedicato all’autoriflessione, naturalmente mantenendo lo scopo essenziale di formulare indicazioni e suggerimenti di intervento.

Il tema dei temi: AVERE CURA DELLA COMUNICAZIONE

Inutile sottolineare che i temi di discussione sono infiniti; ma c’è una questione che sta alla base della possibilità di avvio e di sviluppo di un percorso di cambiamento, ed è la capacità di comunicare, che non è data a tutti ed una volta nella vita, ma è una abilità che è doveroso conoscere e curare e che rappresenta una importante eredità da tramandare ai figli. Prima del “non so più cosa fare” c’è sempre una sola cosa che possiamo ancora tentare, ed è PARLARNE.

Nel prossimo numero un approfondimento sul tema “I conflitti tra bambini”.

Dott.ssa Lucilla Zordanazzo, pedagogista, insegnante e formatore

info@lucillazordanazzo.it
www.lucillazordanazzo.it

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