Dalle Canossiane alla Scandinavia con l’Erasmus

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Anna (4A Liceo scientifico – scienze applicate), Chiara D.V. (5A Liceo scientifico sportivo) e Chiara B. (5C Liceo delle scienze umane – teatro e cinema) ci raccontano la loro esperienza Erasmus in Finlandia.

Anna racconta: “Nello scorso mese di settembre, grazie ad un bando Erasmus vinto dalla scuola, io ed altri sei tra i miei compagni di classe abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un’esperienza di mobilità in Finlandia.

Abbiamo avuto la possibilità di frequentare in prima persona una scuola locale, in cui abbiamo partecipato a diverse lezioni ed attività.

Oltre all’esperienza educativa, abbiamo avuto l’occasione di visitare la capitale, Helsinki, diversi musei e punti d’interesse storico, e assieme ad alcuni studenti del posto, abbiamo sperimentato attività tipiche come giochi outdoor, la sauna e una grigliata all’aperto.

Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza stupenda, che oltre ad essere stata incredibilmente formativa, ha creato in noi dei ricordi che porteremo sempre nel cuore”.

Chiara B. aggiunge: “Io ho trascorso due settimane in Finlandia presso una famiglia ospitante.

Concordo con chi dice che è un’esperienza che ti cambia. Oltre ad essere stata un’opportunità per allenare il mio inglese, mi sono anche messa in gioco come persona affrontando la mia timidezza e talvolta i miei pregiudizi. Inoltre, abbiamo visitato luoghi magnifici che non capita tutti i giorni di vedere”.

Chiara D.V. testimonia: “Questa esperienza rimarrà senza dubbio impressa nel mio cuore e nella mia mente. Mi ha arricchito a livello personale e sicuramente ha ampliato le mie abilità con la lingua inglese, nella quale ho qualche difficoltà. Le amicizie che ho stretto durante questo percorso, sono diventate ora parte della mia quotidianità e ciò mi riempie il cuore di gioia”.

Elena (4C scienze umane – teatro e cinema) e Matteo (4A) sono stati in Svezia.

Elena ci racconta: “Nel mese di Settembre 2024 ho avuto la possibilità di partecipare al progetto Erasmus: ho studiato per quattro settimane in una scuola svedese, più precisamente in Vasaskolan a Gävle. Oltre ad andare a scuola i fine settimana io e il mio compagno di viaggio abbiamo potuto visitare zone di Gävle e altre città come Uppsala e Stoccolma. Siamo stati alla cattedrale di Uppsala e ai musei di Stoccolma, Uppsala e Gävle stessa. Oltre ai luoghi, anche l’andare a scuola è stata un’esperienza completamente nuova, principalmente per il sistema, molto più vicino a quello delle università italiane. La scuola, composta da più edifici forniti di laboratori, mensa, caffetteria, biblioteca, sale d’attesa e le varie aule, accoglie sia l’indirizzo scientifico che quello umanistico, mentre lo studio delle lingue è garantito a tutti gli studenti che volessero impararle. Infatti, ho partecipato tre volte alla settimana alle lezioni di italiano. Più che classi ci sono corsi e gli studenti si spostano di edificio in edificio. Molti studenti del corso di Italiano 2 vengono addirittura da un’altra scuola, ma il corso in questione è presente solo alla Vasaskolan. Oltre alle regole che vigono all’interno dell’aula molto differenti dalle nostre, più incentrate sulla responsabilità dell’alunno, è diverso anche il rapporto insegnante – alunno. È più informale, ma di maggior rispetto; sembra contraddittorio, ma mi sono stupita anche io di questo fatto. La mentalità con cui i ragazzi crescono è più libera. Un pregiudizio comune che in Italia si ha è della chiusura caratteriale e freddezza delle persone dei paesi nordici. Sono stata felicemente smentita, tanto che, uno dei primi giorni di scuola, mi è stato detto da proprio degli studenti che a loro non piace vedere le persone da sole. Ho costruito molte amicizie, e continuo a rimanere in contatto giornalmente con gli amici e le amiche svedesi.

È stata la mia prima volta in un Paese estero così distante dalla mia famiglia per così tanto tempo. Ho potuto conoscere una nuova cultura e nuovi modi di vivere, ho imparato meglio l’inglese e questa estate tornerò a far visita agli amici di Gävle.

Consiglio vivamente di provare a iscriversi ai bandi di selezione e di non rinunciare in partenza, anzi, di prendere in considerazione l’esperienza all’estero perché è un’occasione per conoscere il mondo di persona (e cambia tutto da diretto e indiretto) e accendono la curiosità di relazionarsi con modi di pensare diversi e che fanno nascere nuove amicizie”.

Matteo aggiunge: “L’istituto che mi ha ospitato è molto rinomato nella regione, tanto che alcuni studenti si trasferiscono e vivono da soli pur di entrarvi dopo un test per l’ammissione. Il sistema scolastico è completamente differente, più simile alle nostre università. Gli studenti sono più liberi e responsabili, inoltre vengono retribuiti periodicamente dalla scuola ma se fanno un’assenza gli vengono scalati dei soldi. I voti vanno dalla A alla F e le lezioni durano al massimo un’ora e mezza con pause di 15 minuti. Al massimo ci sono quattro lezioni più altri corsi in una giornata, pomeriggio compreso.

L’esperienza è stata veramente indimenticabile. Ho conosciuto molte persone tra compagni di classe, di corso e altri. Ho visitato tantissimi luoghi, complice anche il fatto che i musei sono gratuiti sotto i 19 anni, tra cui il museo dei treni, quello del tesoro reale e molti altri. Gli studenti sono stati molto disponibili nel proporci attività pomeridiane, come l’hiking nei boschi. Mi hanno raccontato decine di aneddoti folkloristici svedesi ed erano animati da una immensa curiosità verso l’Italia, riempiendomi di domande sul nostro Paese”.

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