Get to know yourself in Sweden

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Se le avessero detto che sarebbe andata una settimana in Svezia con degli sconosciuti, la me di qualche anno fa non ci avrebbe mai creduto.

E invece è successo.

La settimana più piena che io abbia mai vissuto, ma non a livello di impegni, piena dal punto di vista emotivo.

7 Maggio 2022, in aeroporto con la prof.ssa Basso Marta e altri tre studenti che non conoscevo, piena di adrenalina.

Una settimana dopo, di nuovo nello stesso aeroporto, con le stesse persone che però sono diventate una famiglia, una famiglia grande i cui componenti provengono da tutto il mondo: Germania, Palestina, Romania, Turchia, Etiopia e così via.. dai 16 ai 25 anni.

Ho proprio una bella famiglia.

Ma perché questa settimana ci ha segnato così tanto?

Beh… Chi di noi non ha mai vissuto un episodio di bullismo, cyberbullismo, body shaming o delle semplici critiche sul proprio corpo?

Tutti noi, e chi dice il contrario sta mentendo.

Il progetto alla quale ho partecipato, “DiscriminHate NoBody”, tratta proprio questo argomento: combattere il body shaming e diffondere un atteggiamento di consapevolezza, al fine di contrastare ogni forma di bullismo e giudizio negativo rivolto all’aspetto fisico.

Siamo stati coinvolti fin dal primo giorno nei workshop quotidiani e nelle attività che spaziavano dal ballo alla realizzazione di contenuti multimediali, alla scrittura e a dialoghi in cui eravamo liberi di condividere esperienze personali di qualsiasi genere, fino a toccare la parte più sensibile di ognuno di noi.

Abbiamo passato i primi giorni ad Hästveda, una piccola area urbana molto silenziosa e isolata, infatti una delle prime attività era quella di disegnare una mappa della zona per poterla conoscere meglio, e allo stesso tempo conoscere meglio tutti noi.

Eravamo divisi in gruppi, chi si occupava della colazione, chi del pranzo e chi della cena: la sera, ci riunivamo tutti a fare qualche gioco da tavolo e abbiamo persino imparato a ballare il tango grazie alle lezioni private della nostra corrispondente.

Mi è dispiaciuto lasciare la nostra piccola casa rossa, dove abbiamo dovuto improvvisare pasti con gli alimenti svedesi e magari portare qualche piatto italiano ai partecipanti. Un posto magico che conserva le nostre emozioni e la nostra sensibilità, dalle risate alle lacrime, lontano da tutti e tutto, perché a volte è molto più facile parlare e confidarsi con persone che non conosciamo per poi creare dei ricordi indimenticabili.

Dopo aver abbandonato Hästveda ci siamo spostati ad Helsingborg, dove abbiamo potuto vedere un piccolo spettacolo creato da alcuni studenti di una scuola svedese, e nel giro di poche ore e alcuna preparazione, anche io e i partecipanti del nostro progetto abbiamo realizzato un nostro piccolo spettacolo con l’obiettivo di aprire un dibattito e sensibilizzare il più possibile il pubblico:

Non bisogna fermarsi all’apparenza, ognuno di noi ha delle insicurezze e ognuno di noi deve lentamente imparare ad apprezzarsi e a volersi bene: con l’aiuto di amici o anche semplicemente da soli, possiamo raggiungere l’autorealizzazione ed essere così, felici e fieri di noi stessi.

Questo Erasmus+, soprattutto grazie alle persone, mi ha arricchito il cuore, e nella speranza di incontrare più persone come quelle che ho conosciuto in questo viaggio vi ringrazio per la lettura e ringrazio la mia scuola l’Istituto Scolastico Besta di Treviso per avermi dato questa magnifica opportunità.

Megi Seitllari – 4F Istituto Fabio Besta

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