Come chiave di lettura della produzione del bambino (0-6 anni)
Chi di noi tra i suoi ricordi di bambino non trova la realizzazione di un castello di sabbia, di un pupazzo di neve, di costruzioni con materiali poveri o di scarto (Legnetti, conchiglie, sassi, tappi di bottiglia..).
Queste opere svanite si configurano proprio nell’arte effimera e a meno che i nostri genitori, educatori o parenti non ne abbiamo conservato l’esistenza per mezzo di una fotografia esse continuano a vivere solo in noi.
Troppo spesso proponiamo ai bambini giochi strutturati che non permettono lo sviluppo del pensiero creativo e libero come possibilità di allenare l’attitudine alla ricerca e allo stupore. Inoltre limitano molto l’opportunità di sentirsi padroni delle proprie scelte per diventare in futuro degli adulti critici, creativi e consapevoli.
Saper riconoscere l’arte spontanea dei bambini saperla osservare, dandole risonanza, cogliendo in essa l’imprevisto e accogliendolo senza intervenire ma stando in parte reprimendo quella forte tentazione di “aggiustare, aggiungere, togliere…” ci consentirà di documentare storie e poterle restituire, di condividere stupore e meraviglia, di esserci durante i processi di scoperta dei bambini e quindi il piacere di giocare assieme.
Cuscini o diga? L’inatteso
Concedere ai bambini di fare esperienza con il “gioco destrutturato” permetterà loro di avere un pensiero proprio e non omologato, di saper trovare il proprio posto nel mondo attraverso un processo creativo che consente l’emergere del proprio moto interiore e del proprio modo di guardare il mondo.
Come mettere in pratica questo consiglio nella vita di tutti i giorni?
Prepariamo un setting con del materiale di scarto o naturale disposto in modo ordinato.
Proponiamolo al bambino senza aspettarci nulla, senza dire nulla, senza dare limiti spaziali ma godendoci solo l’inaspettato, l’insolito, l’impertinente e catturando il momento con una fotografia.
Torta di terra: L’impertinente
Non dobbiamo gettare tutti i giochi presenti in casa ma sapere che esistono altri “modi” di giocare più favorevoli allo sviluppo creativo e critico. Che in questo processo è l’azione del fare vista come opera d’arte e non il suo prodotto finale.
Costruzione verticale: La trasgressione
Dov’ è possibile favoriamo questa tipologia di gioco indicata fin dalla tenerissima età.
“Il bello è ciò che cogliamo mentre sta passando. E’ l’effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte” (Muriel Barbery)
Tata Maggie
Educatrice e Titolare Asilo “Nido in Famiglia Ciribiricoccole” Treviso
Insegnante Certificata di “Massaggio Infantile” AIMI
infonidociribiricoccole@gmail.com