“Gli strati”

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Di Penelope Bagieu

Nel suo blog “Ma Vie est tout à fait fascinante”, la fumettista Penelope Bagieu racconta di sé attraverso vignette capaci di far sorridere, riflettere e spesso anche commuovere. L’autrice, già nota per i due volumi di Indomite – Storie di donne che fanno ciò che vogliono (Bao Publishing, 2019), vira al genere autobiografico con la sua ultima opera, Gli Strati (Bao Publishing, 2023).

Una graphic novel che, riprendendo lo stile comunicativo del blog, in modo ancora più onesto e talvolta anche crudo, approfondisce il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta.

Le 144 pagine di “Strati” volano coi loro disegni in bianco e nero, in un tratto semplice e spontaneo, a formare vignette dall’impaginazione varia come gli umori di questa raccolta. Leggiamo infatti una serie di episodi tra loro apparentemente scollegati, che però insieme costruiscono un’immagine forte, composta di traumi e piccole gioie, di cotte, primi amori e imbarazzi tipici; di successi e fallimenti; di terribili dejà vu, violenza e sensi di colpa; di speranze, desideri e aspettative deluse.

Gli Strati è anche, per forza di cose, una lente d’ingrandimento sulle esperienze che hanno segnato il suo percorso di bambina, ragazza e poi giovane donna. Esperienze in cui altre bambine, ragazze e donne possono facilmente immedesimarsi, talvolta con un sorriso e altre con dolore. Eppure un altro punto di forza di quest’opera sta proprio nel suo saper allargare il campo e trascendere il genere, specie quando Penelope racconta con ironia di cose comuni come l’amore per i gatti (preparatevi a tirare fuori i fazzoletti già con la prima storia!), l’odio per il freddo, la paura dell’apparecchio per i denti, le “prodezze” alla scuola di Sci, il suo Erasmus a Londra, o la morte di sua nonna. Gli Strati è insomma un album di ricordi e insieme un manuale di educazione sentimentale adatto a tutti, ragazzi e ragazze. E benché alcuni potrebbero provare un certo disappunto, aspettandosi uno sguardo forse più maturo, meno ‘frivolo’, ritengo che questo libro sia uno specchio creato ad arte per i più giovani, dedicato non già ad adulti malinconici ma agli adolescenti che vivono tempeste. Guarda, sembra dir loro Penelope, tutto passa. A volte si vince, altre si perde. E va bene così.

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