L’inclusione nello sport e non solo

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Il 27 settembre 2024 la classe prima dell’Istituto Scolastico Paritario G. Mazzini ha visitato la mostra fotografica di Riccardo Pravettoni presso Cà dei Carraresi.

Il fotografo ventisettenne ci ha raccontato la sua storia, parlando anche delle sue difficoltà di socializzazione a causa della sindrome autistica, scoperta all’età di tre anni; dopo il diploma egli ha frequentato l’Istituto Italiano di Fotografia a Milano e ha avuto incarichi professionali molto importanti.

Dopo aver ascoltato le sue esperienze di vita e di lavoro abbiamo osservato la mostra, ammirando alcune delle sue foto più belle, dove i soggetti erano atleti paralimpici; la particolarità di queste foto riguarda la dedizione dell’atleta che si evidenzia in un solo scatto fotografico.

Il lavoro di Riccardo Pravettoni è prezioso poiché mostra come la disabilità fisica possa essere superata anche nell’ambito sportivo e non essere un ostacolo per raggiungere i traguardi più alti come le Olimpiadi, questo grazie all’impegno, la dedizione, la forza interiore e la motivazione. Non è sempre facile nei vari contesti sociali come il lavoro, la scuola, il gruppo dei pari, godere di pari opportunità, soprattutto se si ha una disabilità. Nella realtà quotidiana bambini e ragazzi che presentano disabilità fisiche o mentali, possono venire esclusi sia da progetti importanti che da attività semplici come i giochi di squadra.

Con il termine diversità si intende tutto ciò che ci rende differenti l’uno dall’altro ma allo stesso tempo unici e irripetibili, per questo non esiste la “categoria della diversità” ma è un aspetto che appartiene ad ogni essere umano.

Quando parliamo di inclusione sociale intendiamo definire quell’insieme di azioni che permette a tutte le persone di vivere in uno stato di uguaglianza e di pari opportunità, di sentirsi accolti all’interno di un gruppo, a prescindere dalla propria condizione fisica, mentale, culturale, economica ecc.

Molte sono le storie di persone “diversamente abili” che nella vita hanno saputo valorizzare la propria diversità, rendendola un punto di forza; un esempio è la giovane poetessa Amanda Gorman. Fin da piccola le è stato diagnosticato un disturbo dell’elaborazione uditiva e del linguaggio, tuttavia nel 2014 è diventata famosa per aver scritto alcune poesie sull’ingiustizia sociale.

Un esempio di inclusione sociale nello sport è quello di Bebe Vio, un’atleta e campionessa paralimpica che a causa di una meningite acuta avuta nell’infanzia, è stata sottoposta all’amputazione degli arti superiori e inferiori. Oggi è conosciuta in tutto il mondo per le sue grandi abilità sportive nella disciplina della scherma.

Un altro esempio di personaggio pubblico con disabilità fisica è Andrea Bocelli, un cantante lirico e di musica leggera, non vedente. La passione e il talento per il canto lo portano, all’età di dodici anni, a vincere la sua prima competizione musicale. Nel 1994 ha vinto il festival di Sanremo.

Un altro grande atleta che nel corso della vita ha subito un grave incidente nella Formula uno, perdendo l’uso degli arti inferiori, è Alex Zanardi. Dotato di grande forza ed ottimismo, il pilota non si è mai arreso alla sua condizione, riuscendo a diventare campione di paraciclismo, vincendo la Coppa del Mondo, medaglie d’oro alle paralimpiadi e arrivando quarto alla maratona di New York.

Matilde Sica, Benedetta Morello (Classe prima)

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