Le capitali della ex Jugoslavia

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Da Lubiana per Zagabria e Belgrado: la ex Jugoslavia, divisa politicamente, dove ogni etnia mette in luce le proprie caratteristiche che alla fine confluiscono in un’uniforme cultura.
Lubiana (Ljubljana in sloveno), già  insediamento romano, adagiata lungo il fiume Ljubljanica, è la capitale della giovane Repubblica Slovena. Dinamica di giorno, effervescente di notte, negli ultimi anni ha cambiato totalmente il proprio volto. Un attento restauro ha riportato all’antico splendore i più importanti palazzi barocchi e liberty, le magnifiche fontane, i ponti, le chiese e l’imponente castello che domina la città. Nel centro storico, libero dal traffico, si passeggia in assoluta tranquillità , anche di notte.
Zagabria, capitale politica, economica e culturale della Croazia dove vive 1/4 della popolazione totale del paese, è caratterizzata dalla presenza di edifici dall’architettura classica mitteleuropea. Situata tra le pendici meridionali della Medvenica e il fiume Sava, la città  è divisa in due parti: la Città  Alta (Gornji Grad – la parte più antica di Zagabria), e la Città  Bassa (Donji Grad – ospita musei d’arte ed architettura del XIX e XX secolo) collegate da una funicolare. Molte delle vie della Città  Alta e Bassa sono chiuse alle auto e, passeggiando o visitando i musei, non si può mancare di fermarsi in uno dei caffè o ristoranti all’aperto.
Seguendo il fiume Sava, che confluisce nel Danubio, si raggiunge Belgrado, la capitale della Serbia, una delle più antiche città europee. Di grande importanza il porto fluviale elemento su cui puntano le autorità  governative per il potenziamento dei traffici e del turismo.
Belgrado, città  industriale, ma anche di cultura: ha qui sede un grande centro universitario con 37 facoltà.
Un libro per approfondire: La guerra dei dieci anni
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