Il cyberbullismo

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Ore 14.50, Whatsapp: «Faresti meglio a guardarti allo specchio. Perché sei orribile!»

Ore 23.35, Facebook: «Ti pentirai di esserti lasciata andare con il tuo ragazzo! Ho fatto un video …»

Questo è cyberbullismo.

Con il termine cyberbullismo si intende una manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima.

Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite internet.

Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.

La sicurezza in internet assume quindi carattere fondamentale nella gestione della navigazione quotidiana. È necessario fare attenzione ai siti che si visitano e le persone con le quali si interagisce online. Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono e come vengono dette. Bisogna proteggere con estrema cura la propria identità digitale e le proprie informazioni personali sparse in rete.

Ma come difendersi? È importante quindi:

  • Non divulgare dati e informazioni sensibili.
  • Sui social media accettare come amici soltanto le persone che si conoscono veramente.
  • Non postare foto o filmati imbarazzanti.
  • Vietato il sexting (scambio di testi e/o immagini sessualmente espliciti in rete).
  • Mettere al sicuro il materiale di prova: creare degli screenshot e salvare le immagini
  • Cancellare da soli i contenuti o farli cancellarle dai gestori della piattaforma.
  • Bloccare e segnalare il molestatore nel social network corrispondente
  • Ma soprattutto rivolgersi a genitori, insegnanti o altre persone di fiducia e segnalare alla polizia di stato.

Santi Silvia
Educatore professionale Aulss2

Gruppo “Ti Ascolto” per genitori
https://www.facebook.com/groups/tiascoltoulss2
Mail: tiascolto@aulss2.veneto.it

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