Rete Progetto Pace

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Il viaggio di settembre e le prossime opportunità

La Rete Progetto Pace nasce come rete internazionale di scuole, enti ed associazioni che collaborano per promuovere una cultura di pace, quindi non solo un nome, ma un desiderio di creare opportunità e legami veri e forti basati sul dono e la fiducia tra le persone e tra i Paesi.

Obiettivi perseguiti, negli anni, con diverse attività che hanno coinvolto migliaia di ragazzi delle scuole del nostro territorio lasciando in loro un prezioso seme di consapevolezza e conoscenza.

I prossimi appuntamenti in programma sono la simulazione COP28 con gruppi classe da diverse aree del mondo il 22 febbraio ed il sempre attesissimo Viaggio Interculturale ed Umanitario in Polonia, Ungheria e Rep.Ceca dal 21 al 27 Aprile.

Dando invece uno sguardo agli eventi svoltisi nelle scorse settimane, oltre a “Pace in 3D” (approfondimento qui), non si può non ricordare il viaggio umanitario di settembre che ha visto coinvolti 45 studenti e studentesse delle scuole del territorio in un itinerario che ha toccato Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria.

Come di consueto l’esperienza del viaggio umanitario regala emozioni forti e ricordi indelebili capaci, a distanza di tempo, di far brillare gli occhi ai partecipanti. Ecco alcune considerazioni su quanto vissuto.

La guida mi ha permesso di comprendere realmente ciò che hanno passato i prigionieri di quel campo. Ho cercato infatti il più possibile di immedesimarmi in uno di loro e, nonostante mi trovassi nel 2023, ho sentito la paura di stare lì. Ho capito quanto coraggio e quanta speranza di riuscire a sopravvivere avesse ognuno dei prigionieri. La visita mi ha portato ad avere una maggiore consapevolezza di questo tremendo periodo storico. (Greta – Visita Campo di Terezin).

I disegni che rappresentavano il periodo di reclusione nel ghetto erano scuri e cupi, rappresentavano soldati, armi, guerra, distruzione. Ma molti disegni rappresentavano anche la salvezza, il ritorno a un mondo di pace e amore. (Vlada – Visita Quartiere ebraico).

Sono riusciti subito a farci sentire accolti, anche attraverso i vari disegni che ci hanno dato. È sempre bello vedere come attraverso i balli e i canti si riesce a entrare in contatto e sintonia, riuscendo a far divertire i bambini. (Carlotta – Visita orfanotrofio).

Vedere Auschwitz è un’esperienza unica che ognuno dovrebbe fare almeno una volta nella vita. (Giada – Visita Auschwitz).

Lo stupendo lavoro della comunità ebraica nell’aiutare i profughi ucraini mi ha veramente scaldato il cuore. Vedere il sorriso di Sebastian di fronte alla nostra donazione mi ha reso assai soddisfatto e felice delle nostre azioni nel viaggio. Mi ha particolarmente colpito quando ci ha detto che l’importante è fare qualcosa, indipendentemente dalla quantità di aiuto e contributo offerti. (Massimo – Jewish Community Center).

Mi è servito entrare in contatto con queste ragazze della nostra età per accorgermi di quanto io sia fortunata e di come tutte le cose si possono affrontare senza farsi abbattere. (Giada – Casa di cura ed educazione per ragazze).

Mi ha reso felice incontrare operatori con una passione così accesa nel supportare le persone in difficoltà. Inoltre era appagante vedere gli occhi degli ospiti della struttura luccicare al nostro arrivo. (Rachele – Visita Associazione Seven).

Da pelle d’oca. siamo sempre abituati a sentire le notizie sulla guerra in ucraina al telegiornale, ma vedere vis a vis delle profughe è stato emozionante. le loro storie terrificanti, in più momenti stavo per cominciare a piangere… (Francesco – Visita Caritas Rzeszow).

Inaspettatamente è stato uno degli incontri che mi ha colpito di più. Non pensavo infatti che sarebbe stato così significativo. È stato molto bello il legame che si è creato grazie alla condivisione di musica e balli e mi ha permesso di comprendere la forza della musica. È stato emozionante vedere il rapporto che si è creato con i bambini, nonostante la barriera linguistica, semplicemente grazie alla comunicazione, attraverso i gesti, di nomi e età. In generale vedere la felicità dei bambini mi ha fatto capire quanto poco serve per rendere gli altri felici e mi ha fatto sentire utile. (Carlotta – Visita scuola a Ozd)

Bellissimo modo di concludere il viaggio: la città è stupenda e si mostra in modo più affascinante quando è illuminata di notte. Dopo aver trascorso una settimana con i miei compagni ho potuto godermi appieno le nuove amicizie e conoscenze ridendo e scherzando tra le onde del Danubio (Liliana – Battello sul Danubio a Budapest).

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