Target Sprint, la storia di Andrea salito sul podio mondiale

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Vi è mai capitata l’occasione di fare qualcosa di nuovo, completamente sconosciuto e di scoprire una realtà inaspettata e affascinante? A me questo è capitato qualche anno fa, durante una gita scolastica, quando la professoressa di educazione motoria dell’istituto Planck, Flavia Zanfrà, venendo a conoscenza del mio passato da atleta, mi invitò a provare il Target Sprint, una nuova disciplina, nota anche con il nome Tiro rapido sportivo che unisce la corsa al tiro e che si sta affermando all’interno del Tiro a segno.

Così mi presentai al poligono di Tiro a Segno di Treviso, dove, al contrario di quanto mi sarei mai aspettato, trovai un’atmosfera estremamente inclusiva, caratterizzata da una massiccia presenza di ragazzi, cosa per me inaspettata in un luogo che nell’immaginario è associato alle attività militari. Il mio stupore aumentò quando ad insegnarmi a maneggiare una carabina ad aria compressa furono dei ragazzi miei coetanei che divennero i miei tutor. Dopo aver appreso in breve tempo le basi per maneggiare una carabina sportiva, la prof.ssa Zanfrà (già atleta olimpica e istruttore di tiro) mi spiegò nel dettaglio la tecnica del Target Sprint. La disciplina fonda le sue radici nel biathlon, sport invernale praticato alternando lo scii con il tiro, e nasce come alternativa estiva da praticare quando non c’è la neve.

Le gare di Target, chiamato anche con il suo nome più tecnico Tiro Rapido Sportivo, consistono in tre serie di corsa (400 mt ripetuti per 3 volte) intervallate da due sessioni di tiro, durante le quali, per proseguire con la corsa, è necessario abbattere 5 bersagli posti ad una distanza di 10 mt dal tiratore. Lo scopo della gara è infatti quello di finire tutto il circuito nel minor tempo possibile.

Ho subito trovato interessante questa particolare disciplina, in quanto unisce il mondo dell’atletica leggera e quello del tiro a segno, a me ancora sconosciuto e misterioso. A gennaio del 2020 ho quindi deciso di praticare questo sport, iniziando ad allenarmi con un altro ragazzo che poco prima di me aveva deciso di intraprendere la strada del Target Sprint. Già da subito però mi resi conto che non era facile come immaginavo; riuscire a stabilizzarsi sul bersaglio dopo aver corso per 400 mt risultava piuttosto complicato.

Ma in breve tempo, con i consigli dei compagni e la meticolosa supervisione da parte della mia professoressa-allenatrice, le cose iniziarono a prendere presto forma, e capii tutte le tecniche che potevano portare a realizzare di volta in volta un tempo sempre migliore. Nelle prime gare ho avuto la possibilità di confrontarmi con molti altri ragazzi della mia età partecipando a gare in Trentino, in Emilia, in Veneto e in Lombardia, dove spesso oltre ai risultati sportivi mi portavo a casa anche un’innumerevole serie di nuove amicizie, conoscenze e bellissime esperienze.

“Hai un gran potenziale” mi sentivo dire spesso da allenatori e atleti più esperti di me, e lo sapevo! Tutto quello che dovevo fare era pormi un obiettivo, darmi una meta, trovare uno scopo per questa disciplina che sempre di più stava diventando parte integrante della mia vita. Sapevo di avere le possibilità, soprattutto dopo che, nel 2021, mi sono aggiudicato il terzo posto in categoria Junior alle finali nazionali a Ravenna. Il fatto mi diede la carica per puntare sempre più alto, volevo rendere fieri di me coloro che mi hanno sempre sostenuto e ripagarli per gli sforzi e il tempo dedicato con sempre migliori prestazioni, “mirare al successo” mi ripetevo.

Poco dopo la Federazione Italiana del Tiro a segno mi ha convocato nella squadra di atleti che avrebbe rappresentato l’Italia nelle gare internazionali e a quel punto è iniziata la vera avventura. Mi piace chiamarla così perché quella che ho vissuto negli ultimi due anni è stata una vera e propria avventura, ricca di esperienze in diversi paesi del mondo, allargando il mio orizzonte. Una vera e propria esperienza di vita.

Gli impegni sono aumentati: tra allenamenti, trasferte per gare estere, raduni tecnici e gare locali, il tempo dedicato allo sport ha cambiato l’organizzazione della mia vita. Il primo impatto è stato sulla scuola che però ho subito imparato a gestire. A parte qualche assenza nei periodi dedicati alle gare infatti, ho avuto il sostegno da parte dei docenti che si sono sempre dimostrati entusiasti e collaborativi per la mia attività sportiva e mi hanno aiutato a programmare test e compiti in modo da non perdere il passo con il programma. E poi lo sport mi ha permesso di migliorare la lingua inglese, unica forma di comunicazione con gli altri atleti.

La prima gara che ho fatto all’estero è stata in Germania, seguita poi da una lunga serie di altre trasferte in Svizzera, Ungheria, Serbia ed altri ancora. Nel 2022 mi sono aggiudicato la seconda posizione nel campionato europeo, il titolo di campione italiano, e nel mese di ottobre durante le finali mondiali svolte al Cairo, il terzo posto nel Target Sprint World Championship. 

Questo sport è stato e continua tuttora ad essere parte integrante della mia vita, insegnandomi costantemente il valore dell’impegno, della determinazione ma soprattutto dell’importanza che può assumere l’aiuto degli altri nella vita, di quante nuove ed incredibili possibilità ti possano aprire delle semplici proposte, e del vero potere che ha il saper ascoltare. Cogliete le occasioni, soprattutto quando provare non costa nulla, perché ogni cosa potrebbe portare, in un modo o nell’altro, a “mirare al successo”.

Andrea Boligon – classe 5^ C Itis Elettronica e Automazione

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