Il sostegno domiciliare nel puerperio

0
291

“E’ nata una mamma”

Un tempo le donne quando partorivano venivano supportate nella gestione del quotidiano, della casa, dalle altre donne, di famiglia e del villaggio. Le neo mamme, durante il periodo del puerperio, avevano l’unico compito di conoscere, accudire ed allattare il proprio bambino. Inoltre il cerchio femminile, che naturalmente si andava a formare intorno alla neo mamma, era anche fonte di sicurezza e confronto, soprattutto per le donne al primo parto.

Bisogna considerare che il periodo del puerperio, mai ufficialmente definito ma considerato quel periodo di circa sei settimane che segue il parto e coincide con i 40 giorni (quarantena) che molte tradizioni nel mondo considerano il tempo minimo di convalescenza per mamma e bambino, è un momento molto delicato e significativo per una donna. Si passa da un momento di attesa, durante la quale il bambino con cui ci si confronta è quello “idealizzato”, al conoscere un nuovo essere, totalmente sconosciuto, non necessariamente uguale a quello sognato, con il quale instaurare velocemente un rapporto di relazione. Un periodo di transizione fisiologica, psicologica, emotiva molto forte, durante il quale, spesso, le attenzioni di tutti sono più orientate alla nuova creatura che alla neo madre. Ma il benessere della diade mamma- bambino, se ben supportato, porta ad una azione di prevenzione in termini di salute fisica ed emotiva molto forte che, a cascata, si riversa anche sul nucleo familiare e sulla società tutta.

Purtroppo le società moderne non riescono ad intercettare questi antichi bisogni. La maternità, la nascita, il periodo del puerperio sono spesso inseriti in una azione fin troppo “medicalizzata”, i bisogni orientati quasi esclusivamente alla gravidanza ed al parto, lasciando, di fatto, sole le neo mamme alla nascita. Anche per un cambiamento sociale della composizione della famiglia, che vede sempre più spesso nuclei isolati, nonni ancora in età lavorativa, difficoltà ad instaurare rapporti di vicinato significativi.

Molte Amministrazioni Comunali nel territorio veneto, nel tempo, si sono rese conto di questo cambiamento. Le piccole cittadine, in questo contesto, rendono più facile “vedere” le nuove dinamiche familiari e rendono possibile l’attivazione, da parte di alcune di esse, di azioni di prevenzione, di attenzione al benessere della diade mamma bambino, attraverso attivazione di servizi dedicati a questo momento specifico delle famiglie del territorio.

Il Melograno – Centri di informazione, maternità e nascita, associazione nazionale senza scopo di lucro a sostegno delle donne, della maternità, della paternità e della nascita che organizza attività e servizi nel periodo della maternità, da tempo ha rilevato questo cambiamento sociale e strutturato, al proprio interno, un percorso specifico dedicato al momento del puerperio della donna, con il servizio, attivato in molti Comuni regionali ma anche nazionali, denominato “E’ nata una mamma” che prevede l’ingresso presso le case delle neo nate mamme di un’Operatrice della Nascita nei primi 40 giorni dalla nascita del nuovo “cittadino”.

Il sostegno domiciliare nel puerperio rappresenta una tipologia di servizio che si discosta dai tradizionali modelli di assistenza domiciliare; è finalizzato ad accompagnare e sostenere i genitori, soprattutto le madri, sviluppando e rafforzando le loro competenze nei nuovi impegni legati alla nascita del bambino, alla sua cura, alla comprensione delle sue esigenze e all’allattamento.

Raccomandato nelle Linee Guida nazionali sul Percorso nascita, è un intervento che si sta diffondendo sempre più sul territorio italiano anche sulla base di numerosi studi e ricerche che ne documentano l’efficacia nel promuovere la salute e il benessere del neonato e dei suoi genitori.

Accogliere e sostenere la madre nel luogo dove quotidianamente tutto questo avviene, trasmette vicinanza e dà valore al lavoro di cura che sta svolgendo.

Aiutare i genitori a riconoscere competenze, bisogni e abilità dei piccoli e delle piccole è inoltre condizione necessaria a far uscire i bambini e le bambine dalla sorta di invisibilità che sembra caratterizzare il loro primo periodo di vita. I bambini e le bambine infatti portano con sé sin dalla nascita una serie di competenze innate da esercitare, da affinare nel tempo attraverso l’esercizio e la pratica, da ampliare grazie all’acquisizione di nuovi strumenti mutuati attraverso l’osservazione e l’imitazione dell’ambiente. Parallelamente sono ambasciatori di domande e bisogni che necessitano di trovare sin da subito risposte per far sì che il loro venire al mondo non soddisfi un puro livello di sussistenza ma crei, sin da subito, le condizioni per diventare dei veri ricostruttori del luogo che li accoglie.

Il Melograno, sulla base della lunga esperienza maturata nell’accompagnare le donne e le coppie durante il Percorso nascita, ha ideato e realizzato, ormai da molti anni e in più regioni italiane, il progetto “È nata una mamma”, elaborando una propria metodologia di sostegno domiciliare alle famiglie dopo la nascita di un figlio.

Ma chi è l’Operatrice della Nascita del Melograno? Non si tratta di una nuova figura professionale sanitaria, non si sostituisce all’Ostetrica, né al Ginecologo o al Pediatra. L’Operatrice della Nascita del Melograno è una donna preparata, che esercita l’arte del maternage, interagisce con la donna in un rapporto paritario basato sul rispetto e l’empatia, sulla capacità di ascoltare e trasmettere saperi pratici per aiutare ciascuna a far emergere la consapevolezza delle proprie competenze e delle pratiche perdute; è in grado di dare sostegno, aiuto concreto anche attraverso la creazione di un gruppo solidale.

Soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino l’Operatrice della Nascita del Melograno risponde ai bisogni della neo mamma catapultata in un mondo per lei nuovo: ascolta e accompagna le neo mamme che sentono il bisogno di avere un confronto su più temi come ad esempio l’allattamento, le fasi delicate del ritmo veglia-sonno del bambino, il massaggio che rilassa il piccolo, ecc.

Tale arte nasce e si consolida grazie ad un percorso di formazione, il “Master in Arte del Maternage”, della durata biennale, che offre conoscenze, approfondimenti teorici, esperienze pratiche al fine di sviluppare le competenze necessarie per lavorare nell’area della cura dei primi 1000 giorni, alla conclusione del quale, viene rilasciato l’attestato di Operatrice della Nascita a chi ha partecipato almeno all’80% sia delle ore d’aula che di tirocinio e dopo aver superato il colloquio finale.

Ma oltre ad agire su mandato delle Amministrazioni Comunali, le Operatrici della Nascita del Melograno, agiscono anche nel privato sociale, grazie alla collaborazione con l’impresa sociale Idea Società Cooperativa Sociale. Avendo intercettato questo bisogno, infatti, è sembrato naturale attivare l’azione fondamentale di prevenzione primaria del sostegno domiciliare alle neo madri per tutte quelle mamme che ne sentono il bisogno ma che non vivono in cittadine a cui non viene dato supporto dalle Amministrazioni Comunali. Perché prendersi cura della neo madre, aiutandola a sciogliere dubbi e insicurezze legate alla comprensione delle prime manifestazioni del neonato, affiancandola nelle pratiche di cura (bagnetto, portare in fascia, massaggio), offrendole sostegno e aiuto nell’allattamento, supportandola nella gestione di altri figli, vivendo insieme una fase della vita ricca di grandi cambiamenti, attraverso un percorso di riconoscimento delle proprie risorse ed un adattamento graduale e delicato, non vuol dire “solo” aiutare una madre ma, soprattutto, aiutare la società a riprendersi quei tempi di cura dei propri componenti che fanno di un insieme di persone che vivono lo stesso territorio, una comunità attenta e consapevole, in crescita.

Sonia Sferragatta

https://www.ideasociale.org/
https://www.facebook.com/ideasociale
https://www.instagram.com/ideasociale/

Previous articleIl linguaggio
Next articleL’albero del quartiere San Liberale

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here