Le 5 regole del “genitore sportivo”

0
1630

Fare sport e far fare lo sport ai propri figli implica un atteggiamento consapevole e la capacità di proporsi come un genitore davvero equilibrato e “sportivo”, nel vero senso della parola.

Ecco perché sintetizziamo alcune raccomandazioni per i genitori, affinché sostengano la pratica sportiva dei loro figli in maniera positiva e, soprattutto, senza pretendere da loro il risultato a tutti i costi.

1) RISPETTA I RUOLI. Ricorda che gli allenatori, istruttori, tecnici sono preposti e abilitati ad insegnare lo sport. Hanno quindi la competenza necessaria per farlo: non sostituirti a loro e, soprattutto, non sottrarre loro la delega che, idealmente, hai loro attribuito nel momento in cui hai affidato tuo figlio ad una Società sportiva o ad un’organizzazione.

2) NON DIVENTARE TECNICO. Evita quindi “suggerimenti” e comportamenti che, in maniera diretta o indiretta, mettano in discussione la loro autorevolezza, il loro carisma, ma soprattutto interferiscano pericolosamente nel giusto rapporto tra tuo figlio e chi lo allena.

3) STAI VICINO A TUO FIGLIO. Tuo figlio, nell’affrontare una pratica sportiva, deve sentirti vicino al suo impegno ed ai suoi sforzi. Questo è un aspetto molto importante che lo spronerà all’impegno. Ma non conta il risultato a tutti i costi! E’ sufficiente spingere i giovani al loro impegno.

4) SII OBIETTIVO. Non proteggere eccessivamente tuo figlio quando fa sport dalle critiche esterne e, al contempo, non nascondere a tuo figlio le difficoltà che lo sport in sé presenta. Aiutalo a sviluppare “gli anticorpi” che vengono dalla capacità di prendere le proprie decisioni, scegliere un gesto piuttosto che un altro, rapportarsi con chi gli sta intorno.

5) TIFOSO NON ULTRAS! Tifa e sostieni con equilibrio durante le gare tuo figlio. Ma non identificarti con i suoi successi agonistici e non proiettare su di lui i desideri che, eventualmente, non sei riuscito a soddisfare quando avevi la sua età.
Abbi rispetto e stima per gli avversari di tuo figlio che, non dimenticarlo, hanno percorso con fatica la stessa strada per affrontarlo su un campo sportivo. Evita il confronto con compagni più dotati, più bravi, più talentuosi, comprendendo che il risultato sportivo non è sempre perfetto e che i tempi di apprendimento ed esecuzione variano da persona a persona. Non tutti insomma possono diventare dei campioni!

AIUTALO, INCORAGGIALO
MA NON ALLENARLO!!!

Unione Nazionale Veterani dello SportSezione di Treviso “M. Bortolozzi”
Fonte “Ai vostri posti, pronti, attenti, via” Comitato Provinciale CONI di Treviso

Previous articleDenti neri nei bambini: le cause principali
Next articleRiflessione sui diritti umani

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here