Cosa li preoccupa e li appassiona?
Come vedono il futuro i ragazzi che vivono in Italia? Cosa chiedono alla politica e alla società?
Queste sono alcune delle domande a cui hanno risposto oltre 6.500 giovani tra i 12 e i 18 anni, partecipando alla consultazione pubblica “Il futuro che vorrei”, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nei primi mesi del 2023.
Il questionario prevedeva la risposta ad oltre 40 domande suddivise in cinque capitoli, che hanno indagato le opinioni, le aspettative, le paure e i sogni dei ragazzi sul loro futuro personale e collettivo con l’obiettivo di offrire ai giovani uno strumento concreto di partecipazione e per raccogliere suggerimenti e idee che possano essere poi trasformati in raccomandazioni da indirizzare alle istituzioni.
Ma vediamo i risultati:
Carla Garlatti (garante per l’infanzia e l’adolescenza) ha commentato: “I ragazzi ci mandano un messaggio. Chiedono di essere ascoltati, vogliono essere presi sul serio e domandano che si tenga conto delle loro richieste”. Per il 58,9% dei ragazzi il “futuro” è tra dieci anni ed è sinonimo di cambiamento (45,8%) e curiosità (53,6%). Per quanto riguarda la formazione e la crescita professionale, il 78,6% pensa di avere maggiori possibilità “lontano da casa”.
Le preoccupazioni sul futuro
Il 48,3% dei ragazzi si dichiara preoccupato in merito ai cambiamenti climatici, ma anche su diseguaglianze sociali ed economiche e guerra, tematiche queste tutte e due stabilmente sopra il 20%.
Quasi un ragazzo su tre considera la casa il luogo nel quale si sente oggi e si sentirà domani più felice.
Sulle loro scelte conta assai la famiglia: abbastanza per il 41% e molto per il 23,9%. Gli amici come punto di riferimento hanno una valenza significativa (molto o abbastanza) per il 54,1%.
L’83% è convinto che in futuro potrà coltivare le proprie passioni.
Il 91,6% dei partecipanti alla consultazione è convinto di poter incidere sul proprio futuro.
Istruzione e informazione
Il 93,5% ha un’idea chiara su cosa vuol fare dopo la scuola: il 49,9% pensa di iscriversi all’università.
Rispetto invece agli strumenti utilizzati per informarsi, il 56,6% dei ragazzi dichiara di ricorrere ai motori di ricerca, il 19,9% di far riferimento ai social network e il 17,3% di consultare i quotidiani online. Praticamente ignorata l’informazione cartacea: il 2,8% dichiara di leggere i quotidiani gratuiti e l’1,6% quelli a pagamento.
E voi, ragazzi che aspettative avete per il futuro?
Per l’Equipe di TiAscolto – AULSS2
Educatori Professionali Davide Coassin e Francesco Biasin