La memoria che unisce

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Educare alla pace

Gli studenti ricordano la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo con un percorso di approfondimento sugli Internati Militari Italiani, ovvero quei soldati che l’8 settembre 1943 non aderirono alla Repubblica di Salò e furono deportati e adibiti ai lavori forzati in Germania. Il lavoro svolto in collaborazione con l’ANEI (Associazione nazionale ex internati) ha coinvolto l’Istituto Max Planck con le classi 4 B Liceo delle Scienze applicate, 1F e 1L dell’Itis e gli istituti comprensivi “Casteller” di Paese e “Stefanini” di Treviso. I risultati della ricerca sono stati presentati nella serata del 21 aprile in barchessa di Villa Giovannina a Villorba e a palazzo Rinaldi a Treviso in tre giornate di conferenze e dibattiti, dal 24 al 26 maggio 2023, con il titolo “La memoria che unisce. Educare alla pace”. Il progetto, patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, ha visto la collaborazione anche dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), del Ministero della Difesa e dei Comuni di Treviso e di Villorba.

Racconta l’esperienza la studentessa Lisa Tottolo della classe 4 B Liceo Max Planck.

Noi ragazzi della 4B liceo dell’Istituto Max Planck e alcuni compagni di 1F e 1L del tecnico abbiamo preso parte, durante la seconda parte dell’anno, ad un progetto inerente alla Giornata della Memoria, andando ad approfondire una vicenda in gran parte sconosciuta, ovvero quella che riguarda la storia degli IMI, acronimo di Internati Militari Italiani.

Gli IMI sono i soldati che, a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, si sono rifiutati di prendere parte all’ esercito della Repubblica Sociale Italiana, il nuovo stato voluto da Hitler e guidato da Mussolini, e sono stati pertanto deportati in campi di concentramento dove hanno subito maltrattamenti e dove sono stati obbligati al lavoro forzato.

Il progetto, diviso in più fasi, comprendeva una prima parte di introduzione e apprendimento di quelle che sono state le vicende storiche del periodo e in particolare il ruolo degli IMI nella Seconda Guerra Mondiale; essi hanno contribuito, assieme ai partigiani, alla resistenza e alla liberazione. Nel caso degli IMI ciò è stato possibile grazie ai loro ripetuti “no” al nazifascismo.

Sulla base delle informazioni apprese, abbiamo organizzato un’esposizione a favore degli altri studenti della scuola durante la settimana del 27 gennaio, con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi alla tematica. Essa comprendeva un momento di spiegazione generale, seguito dal racconto della storia di Elio Materassi, un soldato catturato ed internato che è stato in grado di preservare un diario dalle mani nemiche, e che noi abbiamo avuto modo di leggere.

Lo spunto e la riuscita di questa mostra sono stati possibili grazie a due esperti riconosciuti a livello nazionale e internazionale, ovvero la professoressa e storica Silvia Pascale e Orlando Materassi, figlio di Elio, i quali ci hanno guidati lungo questo percorso didattico che ci è stato proposto dai nostri docenti.

La terza fase si è concretizzata nello sviluppo di un sito web inerente alla storia degli IMI, cosicché più persone potranno avere modo di avvicinarsi a questo tema cruciale per la storia del nostro Paese. Il sito web realizzato, che ci ha permesso di coniugare le nostre competenze in ambito disciplinare con importanti obiettivi di educazione civica, sarà presto reso disponibile alla visione del pubblico.

Quella che è stata per noi l’ultima tappa del percorso ci ha permesso di rendere ancora più concreti i nostri sforzi. Il Comune di Villorba ci ha incentivati a presentare un’esposizione molto più strutturata della precedente all’interno della Barchessa in Villa Giovannina. Essa si è tenuta il giorno venerdì 21 aprile e ha coinvolto non solo noi studenti, ma anche Silvia e Orlando stessi. E’ intervenuto l’assessore all’istruzione Barbara Haas del Comune, il quale ci sta sostenendo nella ricerca degli internati militari di Villorba, dei quali abbiamo esaminato alcuni documenti ritrovati in archivi storici tedeschi e che continueremo a studiare applicando un processo di vera e propria ricerca storica.

A fine maggio, i lavori che abbiamo realizzato sono stati presentati dai nostri compagni di prima tecnico coadiuvati da un gruppo di studenti di altre classi del biennio nell’ambito di un ciclo di conferenze a Palazzo Rinaldi a Treviso. In tale occasione, tutti gli istituti coinvolti nel progetto ideato da Silvia Pascale e Orlando Materassi si sono incontrati e hanno esposto al pubblico quanto prodotto nel corso dell’anno scolastico, condividendo esperienze, emozioni e importanti valori legati alla memoria e alla pace.

Questa esperienza è stata da noi apprezzata non solo perché ci ha permesso di apprendere un pezzo della nostra storia poco conosciuto, ma anche per via delle competenze trasversali che abbiamo avuto modo di sviluppare; la collaborazione tra compagni, la ricerca storica e il parlare davanti ad un pubblico così vasto arricchiscono le conoscenze apprese, rendendole ancora più vicine a noi.

Lisa Tottolo, 4BL Max Planck

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