Stage vulcanologico alle Isole Eolie

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Esperienza entusiasmante per gli studenti del Planck

Gli studenti dell’istituto Max Planck ritornano alle Isole Eolie guidati dall’Associazione culturale Vulcani e Ambiente di Palermo. E’ ripartito infatti, dopo tre anni di pausa causa pandemia, lo stage vulcanologico quest’anno frequentato dalle quinte liceo scientifico delle Scienze Applicate, ma di solito proposto al quarto anno.

Il viaggio di ricerca scientifica e lavoro si è svolto tra la Sicilia e l’arcipelago delle Eolie, considerando gli aspetti del paesaggio legati all’attività vulcanica nell’area a cominciare dall’Etna per abbracciare poi lo Stromboli e Vulcano. L’attività guidata dai geologi dell’Associazione ha permesso ai ragazzi di imparare sul campo come si effettua un campionamento di gas vulcanici e di acque e come si interpretano e utilizzano i dati ai fini della sorveglianza dell’attività dei vulcani.

Il viaggio svoltosi tra domenica 26 e sabato 1° aprile 2023 è raccontato da Irene De Luca della classe 5 A Liceo e Filippo De Lazzari della classe 5B Liceo.

Domenica 26 marzo siamo partiti in treno per Catania e poi in traghetto sull’isola di Lipari per un’esperienza di lavoro sui vulcani che ci ha permesso anche di apprezzare la bellezza del paesaggio e il fascino dei luoghi.

La prima escursione è stata il 27 marzo sul Monte Etna dove, guidati dai geologi dell’Associazione Vulcani e Ambiente, abbiamo potuto osservare i prodotti vulcanici e le strutture che si possono formare nel corso di un evento eruttivo. Poi ci siamo spostati nella zona “Rifugio Sapienza” (2000 mt.) dove abbiamo pranzato e abbiamo assaporato la vista. Sfidando un forte vento di Maestrale abbiamo quindi visitato i crateri Silvestri che sono oggi tra i coni più noti dell’intero edificio vulcanico dell’Etna perché sono a ridosso di una delle aree turistiche. Abbiamo pernottato a Mascali ma prima di cena non ci siamo fatti mancare il tramonto sul lungomare.

Il giorno dopo di buon’ora, siamo partiti in pullman, sempre accompagnati dai geologi, per le scenografiche Gole del Parco fluviale dell’Alcantara che ospitano un’ampia biodiversità. L’itinerario è iniziato dal MOL (Museum Of Land), per poi proseguire lungo il sentiero naturalistico che permette di vedere dall’alto la parte interna e più suggestiva delle Gole. Al ritorno siamo scesi al fiume dove abbiamo fatto perfino il bagno. La storia geologica del canyon è strettamente legata all’attività tettonica di questa parte della Sicilia e a tre colate laviche che si sono succedute e che provenivano da un sistema di faglie molto probabilmente collegate e influenzate dall’attività dell’Etna. Le incredibili formazioni rocciose delle gole con colonne di basalto e pareti alte fino a 30 metri sono la principale attrazione turistica della valle.

Nel pomeriggio siamo finalmente sbarcati alle isole Eolie: sull’isola di Lipari, dove alloggiavamo, ci siamo innanzitutto dedicati ad attività di osservazione in laboratorio analizzando al microscopio ottico mineralogico dei campioni di rocce.

Il 29 marzo siamo partiti in barca per visitare altre isole. Sull’isola di Vulcano abbiamo fatto un’escursione a Vulcanello e alla “Valle dei mostri” con discussione sull’evoluzione geologica dell’isola e dell’arcipelago eoliano. Dopodiché abbiamo svolto un’interessante attività didattica alla vasca dei fanghi e alle acque calde dedicandoci alla rilevazione di temperature al suolo e al campionamento di acque mediante l’utilizzo di strumenti specifici come termometri, termocamera, pHmetro, conducimetro e kit per l’analisi delle acque ambientali. La pozza di fanghi è artificiale e lo scavo risale agli anni ´60 e fu un tentativo (fallito) di sfruttare l’energia geotermica. Il tutto è stato contornato da un inebriante odore di zolfo, caratteristico del luogo. Qui, inoltre, abbiamo fatto delle misurazioni delle temperature delle fumarole tramite termocoppia. Spostandoci poi all’isola di Panarea, la più piccola delle Eolie, ne abbiamo studiato la particolare formazione. Gran parte dell’isola infatti è sprofondata in seguito ad un’eruzione vulcanica che poi ha formato una serie di isolotti staccati in superficie, ma uniti sul fondo del mare. L’isola, oltre a essere la più piccola, è anche la più antica dal punto di vista geologico ed è diventata famosa meta turistica. Impossibile non fare il bagno nel mare cristallino che la circonda. Risaliti in barca abbiamo assistito stupefatti ad una eruzione dello Stromboli (la cosiddetta “attività stromboliana”) scatenandoci con foto e video.

Il 30 marzo ci siamo trasferiti sull’isola di Salina, il cui nome deriva da una vecchia pozza d’acqua che un tempo veniva utilizzata per ricavare il sale. Le nostre guide ci hanno descritto le strutture geologiche che caratterizzano l’isola. Il mare di Salina è ovunque cristallino e ha un bellissimo colore turchese che lambisce le coste frastagliate e rocciose formando baie, spiaggette e insenature davvero deliziose. Abbiamo visto la zona di Pollara con la suggestiva zona calderica e visitato la zona di Rinella.

Purtroppo tutto ciò che è bello dura anche poco e amaramente abbiamo dovuto lasciare quei luoghi fantastici che meritano di essere ammirati da tutti.

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