Tobia Ravà ospite al Giorgi-Fermi

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Venerdì 10 febbraio 2023 l’I.S. Giorgi-Fermi di Treviso ha ospitato l’artista Tobia Ravà come relatore all’incontro “L’Infinito e la Memoria – Commemorazione della Shoah” presso la sede di Via Terraglio.

Tobia Ravà artista di cultura ebraica ha ricordato prima di tutto quanto la propria famiglia sia stata coinvolta dalle leggi razziali durante la Seconda Guerra Mondiale. Svolge la sua attività in vari contesti dall’ebraismo alla logica matematica e all’arte contemporanea.

L’incontro con l’artista ha dato la possibilità di mostrare agli studenti delle classi 5BAP, 5ETR, 5GTR del professionale, diversi aspetti dell’infinito che lui stesso propone nelle sue opere. Attraverso i principi della ghematrià, della correlazione tra numeri e lettere e della Kaballah, la mistica ebraica, l’artista ha mostrato con una presentazione alcune delle sue opere. Ravà ha spiegato come alle parole, scritte in lingua ebraica, assegna  valori numerici e come questo sistema porta a pensare che parole e/o frasi con valore numerico identico siano correlate. L’artista ha scritto alla lavagna le lettere ebraiche che formano le parole LUCE e INFINITO: un’equazione in cui ad entrambe le parole corrisponde lo stesso valore numerico 207. Ma anche la parola PADRE (Alef) a cui corrisponde il valore numerico 3, e la parola MADRE (Mem) con valore numerico 40, sommate portano a 44: numero a cui corrisponde la parola BAMBINO (Yeled).

Con stupore, quindi, si intuisce che le parole sono comunque correlate anche se non hanno lo stesso valore numerico: c’è un percorso che le unisce.

Al termine dell’incontro si è data la possibilità agli studenti di porre delle domande alle quali Tobia Ravà ha risposto che è molto attratto da Picasso, dalla corrente artistica degli Impressionisti, del Puntinismo e ha studiato Escher all’Università. Comincia un’opera perché è attratto da un luogo, ne traccia prima il disegno e lo caratterizza poi con le sue sequenze alfanumeriche. Ogni artista sogna di essere unico e cerca di trovare la sua strada in modo tale da essere facilmente riconoscibile. Lui ha trovato quella dei numeri … e i percorsi sono infiniti!

Ha ragione Ravà quando afferma che “l’arte è la punta della freccia che porta alla conoscenza”.

Prof.ssa Carmela Bernardi
I.S. Giorgi-Fermi – Treviso

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