Il rapporto annuale di Amnesty International

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I diritti umani nel mondo nel 2022

In questo numero parleremo del Rapporto Annuale di Amnesty International nel quale sono riassunte sia in forma generale per aree geografiche e tematiche sia per singoli Stati le violazioni dei diritti umani rilevate nell’anno precedente.

L’evento principale e più noto all’opinione pubblica è stato l’invasione russa dell’Ucraina.

Nel giro di qualche mese, le infrastrutture civili sono state distrutte, migliaia di persone sono morte e molte altre ferite. L’azione della Russia ha accelerato una crisi energetica globale e ha contribuito a indebolire i sistemi di produzione e distribuzione del cibo, portando a una crisi alimentare mondiale che continua a colpire in modo sproporzionato le nazioni più povere e le persone razzializzate.               

Meno pubblicizzata è la guerra in Etiopia che ha continuato a infuriare nel 2022, mietendo centinaia di migliaia di vittime, secondo alcune stime, e diventando così uno dei conflitti più sanguinosi della storia recente. Ma gran parte di questa carneficina è stata nascosta alla vista, perpetrata in una campagna per lo più invisibile di pulizia etnica contro i tigrini del Tigray occidentale.

Il 2022 è stato anche l’anno con il maggior numero di morti dell’ultima decade per i palestinesi della Cisgiordania, con almeno 153 persone, tra cui decine di bambini, uccise dalle forze israeliane, per lo più in un contesto di raid militari e operazioni di arresto sempre più frequenti. L’esercito in Myanmar ha sistematicamente punito i civili karen e karenni, causando centinaia di morti e almeno 150.000 sfollati. Le popolazioni di Haiti, Mali, Venezuela e Yemen, così come di molti altri luoghi, sono state afflitte da conflitti armati o violenze sistemiche, e dalle violazioni dei diritti umani connesse.

Nel 2022, è stato oltremodo chiaro qual è il prezzo devastante di una crisi climatica fuori controllo. Alluvioni, siccità, ondate di caldo e incendi hanno causato morti, perdita di alloggi e mezzi di sostentamento, oltre a una crescente insicurezza alimentare.

Eppure, di fronte a questi disastri, quando i leader si sono riuniti in Egitto per la Cop27, non sono stati in grado di prendere le misure necessarie per contenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto della soglia di 1,5°C. Gli stati si sono inoltre rifiutati di affrontare la causa principale del riscaldamento globale: la produzione e l’uso di combustibili fossili.

Queste sono solo una piccolissima parte delle informazioni contenute nel Rapporto Annuale.

Come sempre, per approfondire quanto trattato in questo articolo e tenervi aggiornati su tutte le altre tematiche riguardanti i diritti umani, vi invitiamo a visitare il sito www.amnesty.it e le pagine Facebook e Instagram di Amnesty International Italia e del gruppo di Treviso agli indirizzi indicati qui sotto.

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