Centenario dell’Aeronautica Militare

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La mia straordinaria giornata all’aeroporto di Istrana

Il 28 marzo 2023 l’Aeronautica Militare italiana compie i suoi primi cento anni di vita, dalla sua fondazione nel lontano 1923. L’Aeronautica Militare – per chi non lo sapesse – è una forza armata autonoma (come la Marina o l’Esercito), che garantisce un servizio di controllo e sicurezza per la difesa dello spazio aereo nazionale. Cento anni sono davvero tanti: una storia piena di sacrifici ed eroi coraggiosi, piena di innovazioni tecnologiche che col tempo hanno permesso di rivoluzionare il mondo come lo vediamo oggi.

Per solennizzare questa data, l’Aeronautica Militare ha deciso di permettere ai cittadini di entrare nei suoi aeroporti, per assistere a manifestazioni e dimostrazioni riguardanti la potenza e la bellezza dell’aeronautica, ma anche e soprattutto per esporre esemplari storici che permettano di ripercorrere la storia di questa forza armata della nostra amata Repubblica.

Mi chiamo Riccardo, sono uno studente del quarto anno presso l’Istituto aeronautico Fleming di Treviso. Anche io ho avuto l’onore di partecipare alla festa per il centenario dell’Aeronautica Militare, grazie alla mia personale vicinanza all’associazione di beneficenza SOLID-ALI, che aveva ricevuto dal comandante della base di Istrana l’invito a partecipare all’evento del 28 marzo e il compito di mostrare ai visitatori i concetti base e generici del volo tramite programmi di simulazione aerea. Una volta ricevuto l’invito, nessuno del mio gruppo ha esitato e tutti abbiamo confermato la nostra disponibilità a partecipare alla manifestazione nel settore dei simulatori di volo.

Il 28 cadeva di martedì, ma la mia avventura è iniziata il giorno precedente; alle 15.30 ci siamo diretti all’aeroporto di Istrana per iniziare l’assemblaggio delle nostre postazioni con materiale e computer portati da casa. Al nostro gruppo di dieci persone è stato affidato un hangar nel mezzo della zona dove si sarebbe svolta la manifestazione il giorno seguente. Una volta assemblato il tutto, abbiamo controllato che ogni cosa funzionasse, fin quando all’improvviso un rombo di un aeroplano è rimbombato all’interno dell’hangar; siamo corsi subito fuori e abbiamo notato che era appena rientrato un caccia dell’Aeronautica; il pilota, appena si è accorto di noi ci ha salutati con un paio di manovre e “smotorate”! Dopo che ci siamo goduti lo spettacolo, si era fatta ormai sera e cosi siamo usciti dalla base per andare a cena, ci siamo coricati presto per riposarci in vista del giorno seguente.

Il 28 marzo l’apertura dei cancelli dell’aeroporto al pubblico era prevista per le 10:00: ebbene, la nostra sveglia era impostata per suonare alle 5:30 di mattina… Il piano per lo svolgimento della giornata prevedeva di entrare in aeroporto alle 7:00 per effettuare gli ultimi preparativi, perché alle 9:00 era prevista l’entrata per i visitatori VIP, alle 10:00 c’è stata l’apertura dei cancelli fino alle 16:00, che è l’orario in cui la manifestazione si concludeva.

Giunti in orario, abbiamo parcheggiato le macchine e ci siamo diretti verso il nostro reparto, quando sulla destra abbiamo notato una macchina con forme strane di un rosso splendente… Ragazzi, era proprio lei, la Formula 1 ufficiale di Gilles Villeneuve, direttamente portata da Maranello (museo Ferrari); era la vettura con la quale il campione canadese aveva gareggiato nel 1981 contro il leggendario caccia F-104 in una sfida di accelerazione. Quel momento, ce l’ho ancora impresso in testa; era stupenda!

La giornata iniziava a farsi sempre più laboriosa a causa del numero di visitatori, che cresceva sempre più; a loro abbiamo mostrato le basi su come far volare un aeromobile e l’esperienza della visuale 3D a bordo dell’aeromobile pilotato da uno del nostro gruppo (grazie a dei visori portati da casa). Una cosa incredibile era la coda di persone che voleva provare i nostri simulatori, coda che era arrivata ad estendersi fino al di fuori dell’hangar (circa 12 metri). Tra le migliaia di persone che hanno raggiunto l’aeroporto di Istrana, c’erano anche i miei compagni di classe, accompagnati dal direttore della scuola e dal docente coordinatore. Abbiamo potuto spegnere i computer soltanto quando le ultime persone sono uscite dalla base.

Per me è stata un’esperienza unica, anche perché – da appassionato del volo come sono io (e come sono le persone del nostro gruppo) – parlare di argomenti inerenti a ciò che ho imparato a scuola e che tuttora sto studiando è una grande soddisfazione. Di sicuro, a favorire il mio entusiasmo ha contribuito anche l’ambiente in cui abbiamo lavorato, ovvero un aeroporto a tutti gli effetti, con aeroplani veri parcheggiati all’esterno.

Concludo questa cronaca ringraziando di cuore l’Aeronautica e la mia associazione di beneficienza, che mi hanno permesso di fare questa esperienza unica; ma anche sono orgoglioso di me stesso, per aver esposto e insegnato argomenti che ho imparato e tuttora sto studiando, inerenti all’aeronautica ed a un possibile mio futuro!

Riccardo Botteon classe IV – Istituto Aeronautico Fleming

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