Caschetto e pettorina non sono da sfigati!

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“Bici Sicura”: creatività e impegno di 110 studenti del Duca

Quattro classi del Liceo Duca degli Abruzzi (3AC, 3AL, 3EU e 4EU), per un totale di oltre cento studenti, sono state le protagoniste del progetto “Bici Sicura”, promosso dall’Istituto in collaborazione con la Polizia Locale di Treviso, FIAB e CentroMarca Banca con l’obiettivo di far riflettere sul rispetto delle norme stradali e sulla necessità dello sviluppo della mobilità lenta.

Ragazze e ragazzi sono stati impegnati per alcuni mesi in un percorso arricchente e formativo, durante il quale hanno raccolto informazioni e dati inerenti la tematica del progetto, hanno incontrato esperti esterni, come il TikToker Thomas Asueni (ex studente del Duca) e alcuni agenti della Polizia Locale, ed hanno seguito un breve corso di ripresa e videomaking, sviluppando nuove competenze digitali.

La fase dell’elaborazione ha portato gli studenti a riflettere ed individuare le problematiche principali partendo dai dati, tuttora preoccupanti, degli incidenti stradali: il 28% di essi, a Treviso, coinvolge i ciclisti! Tra le criticità, oltre alla disponibilità delle piste ciclabili, sono stati individuati comportamenti “scorretti”, quali l’uso di smartphone e cuffie mentre si viaggia in bicicletta, e lo stereotipo per il quale l’utilizzo di caschetto e altri dispositivi di sicurezza sarebbe da “sfigati”.

Il processo creativo ha portato gli studenti del Duca, attraverso un contest, alla creazione del logo ufficiale del progetto Bici Sicura e alla realizzazione di una vera e propria campagna di sensibilizzazione per i coetanei da diffondere tramite i social: video/spot, grafiche e infografiche, comunicato stampa e altri prodotti sempre legati al linguaggio giovanile.

Studentesse e studenti hanno così avuto l’opportunità di vestire i ruoli di giornalisti, grafici, attori e pubblicitari e di acquisire utili competenze.

Il progetto si è chiuso il 5 aprile con una manifestazione di Massa Critica: un allegro corteo, munito di caschetto e pettorina (forniti da CentroMarca Banca), ha pedalato per le vie del centro, accompagnato dalla Polizia Locale per ricordare all’intera città l’importanza della sicurezza stradale.

La professoressa Rosangela Lupato, referente del progetto, racconta: “Questa è stata un’opportunità importante per far vedere all’esterno quello che la scuola offre ai propri studenti, che hanno potuto affrontare una sfida non semplice, mostrando le loro competenze digitali e comunicative e sviluppandone poi di nuove. Un altro aspetto significativo ha riguardato la socializzazione: dopo un periodo lunghissimo di isolamento causa Covid, i ragazzi si sono ritrovati senza vincoli in classi miste, a lavorare divertendosi insieme. Si sono messi in gioco con entusiasmo e creatività, facendo sentire la loro voce su temi a loro certamente cari, come l’ambiente e la sostenibilità; hanno imparato cosa significa essere cittadini attivi, essere protagonisti di un cambiamento di mentalità, che per ora è circoscritto all’interno delle mura del Liceo Duca, ma che, chissà, in futuro potrebbe propagarsi a tutta la società”.  

Il professor Damiano Cavallin, che ha accompagnato le classi per l’intera durata del lavoro seguendo in particolare l’aspetto più tecnico dichiara: “Negli ultimi anni si è pensato spesso che l’introduzione di nuove tecnologie potesse essere la panacea universale in grado di risolvere d’incanto tutti i problemi della scuola italiana. Ma introdurre qualche dispositivo digitale spesso serve a poco. La tecnologia funziona davvero, a livello didattico, solo se rende gli studenti protagonisti attivi del loro percorso e non solo ricettori passivi di informazioni, se diventano essi stessi creatori di contenuti digitali e non solo fruitori, se la tecnologia è guidata dalla consapevolezza, dalla testa e dalla creatività. Questa, secondo noi, è la sfida principale”.

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