Presentato alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 9 febbraio arriva nelle sale dei cinema italiani “The Son”, il nuovo film di Florian Zeller, ispirata a una pièce teatrale, secondo capitolo di una trilogia, dedicata alla famiglia.
Dopo lo straordinario successo di The Father – Nulla è come sembra, film vincitore di due Premi Oscar, Florian Zeller torna alla regia con un secondo film con Hugh Jackman, che interpreta Peter, avvocato in carriera, attratto dalla carriera politica, che si divide tra il figlio appena avuto con la giovane compagna Beth (Vanessa Kirby) e quello nato dal matrimonio, finito, con Kate (Laura Dern).
Quest’ultimo, Nicholas, interpretato dalla promessa Zen McGrath, è un adolescente inquieto, cupo, che sta attraversando una crisi.
Il film racconta la storia di un padre amorevole e premuroso che fa del suo meglio per aiutare il figlio adolescente, ma non possiede gli strumenti per comprendere quello che gli sta accadendo e i motivi. Peter ha un rapporto conflittuale anche con l’anziano padre Anthony, interpretato da Anthony Hopkins. Il tempo, infatti, non ha stemperato il rancore che prova nei suoi confronti, per essere stato assente ed egoista.
La pellicola è un dramma sulle famiglie rotte e allargate, sull’egoismo e il troppo amore, sulle solitudini e le moltitudini e sulla salute mentale. “The Son” racconta del senso di colpa, dei legami familiari e, in ultima analisi, dell’amore.
È un film delicato e duro allo stesso tempo, che offre una riflessione sui disturbi mentali, aumentati a causa della pandemia con un impatto devastante soprattutto sugli adolescenti. Ma affronta anche il tema della vergogna e dello stigma associati al disagio psichico. Un tabù di cui è sempre difficile parlare nella fiction e nella realtà, ma che va superato ricercando il dialogo e il confronto, affinché nessun ragazzo soffra da solo. Una storia intensa e toccante, a cui si torna a pensare più volte dopo averlo visto.
Per concludere, Hugh Jackman candidato come miglior attore agli ultimi Golden Globe ha detto: «Peter è il personaggio che più mi ha sfidato in tutta la mia carriera. Ancora più di Wolverine».
Susanne Furini