I videogiochi come forma d’arte

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Uno dei dibattiti più discussi in campo video-ludico è quello che associa o meno i videogiochi ad una forma d’arte.

A mio avviso dopo svariate ore passate sul divano con la TV accesa e il controller in mano ad immedesimarmi e a vivere centinaia di avventure ambientate nelle epoche più disparate posso dire che si, i videogiochi possono essere considerati delle vere e proprie opere d’arte, al pari di moltissimi film o libri pluripremiati.

Questo perché riconosco che dietro ad alcune produzioni ci sono stati mesi se non anni di lavoro che comprendono sia studi minuziosi di epoche storiche precise col fine di scrivere una trama non solo avvincente e che riesca a far stare incollati al divano milioni di videogiocatori, ma che sia anche il più coerente e il più verosimile possibile.

Per alcuni videogiochi in particolare la trama è una vera e propria opera d’arte tanto che in alcuni casi questi titoli vengono premiati da valanghe di riconoscimenti e premi; per non parlare poi di quei videogiochi come ad esempio “The last of us” e “Uncharted” che grazie alle loro storie e alla loro importanza in campo video-ludico hanno ispirato la produzione di veri e propri film usciti al cinema e serie TV.

Un merito va anche dato alla direzione artistica di molte case video-ludiche, che sono sempre in grado di comporre musiche e colonne sonore perfette in grado di far immedesimare al cento per cento il giocatore nell’avventura che sta vivendo, grazie anche, e soprattutto alle ambientazioni e ai dettagli che ogni anno vengono aggiunti e perfezionati, infatti nella maggior parte dei casi il territorio dov’è ambientato il gioco è molto realistico se non tale e quale alla realtà.

Molte persone però, specialmente i più anziani, non riescono a percepire la magia che questi giochi trasmettono, non attribuendogli quindi il giusto valore.

Si pensa infatti che i videogiochi siano solo una perdita di tempo, anche se giocati ogni tanto e non ossessivamente, preferendo magari la visione di un film stando sdraiati sul divano.

Trovo però che questo sia un ragionamento insensato e anche un po’ un controsenso, primo perché a mio avviso “perdere” due ore davanti un film o davanti ad un videogioco sono esattamente la stessa cosa, e secondo credo che questi siano tutti ragionamenti basati su pregiudizi nei confronti dei videogiochi, molto spesso considerati infantili e non adatti alla gente di una certa età, quando invece basterebbe solamente provarci per capire quanto un videogioco possa realmente regalarci emozioni e ricordi indelebili nel tempo, anche solo per staccare un paio d’ore dalla vita frenetica di tutti i giorni.

In conclusione credo che i videogiochi, se vissuti con un minimo di passione ed interesse, possano trasmettere le stesse emozioni racchiuse in una qualsiasi altra opera d’arte, con l’unica differenza che un videogioco è molto più accessibile e lo si può gustare in svariati momenti della giornata, basta solo premere start.

Tommaso Giuriati IV C TEL (Istituto Palladio)

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