Progetti Green al Giorgi Fermi

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Sono stati dei mesi particolarmente Green quelli appena trascorsi nel nostro istituto, dove l’esplosione di colori e foglie della primavera hanno lanciato docenti e studenti in nuove sfide legate alle tematiche della sostenibilità e del risparmio energetico.

Complice di tanto fervore è stata anche la visita guidata dell’Energy Team dell’istituto presso il Fenice Green Energy Park, all’interno delle iniziative di formazione promosse dalla Provincia di Treviso nella Green Schools Competitions 9 che ormai sta volgendo al termine.

Il Fenice Green Energy Park si trova a Padova. La sua storia è un bell’esempio di crescita virtuosa, iniziata nel 2000 con il progetto di recupero promosso dagli Scout, dell’area degradata da rifiuti civili e industriali presso Isola di Terranegra a Padova.

A tutt’oggi il Parco propone e promuove attività con lo scopo di avvicinare i privati, gli studenti, i professionisti e le aziende ad uno stile di vivere, lavorare e consumare in modo efficiente e sano per la società. In questo parco i nostri studenti hanno avuto la possibilità di studiare concretamente il significato di energia rinnovabile e di montare un vero impianto fotovoltaico che, ben orientato, ha reso possibile la carica di uno smartphone. Tornati a casa, sull’onda dell’entusiasmo sono stati avviati e portati a termine molti progetti Green, e, di seguito, ne citiamo solo alcuni.

La classe 5 CM, guidata dal professor Roberto Salchner ha costruito nel laboratorio di saldatura e poi installato nella sede di via San Pelajo, una rastrelliera per aumentare la disponibilità di parcheggi per le biciclette. Muoversi in bici significa contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico e a tutelare la salute dell’ambiente: pedalare non inquina, non comporta emissioni di anidride carbonica e causa inquinamento acustico e luminoso minimo;

Sempre la classe 5CM ha costruito un palo per montare la stazione meteorologica Bresser acquistata con le vincite delle GSC scorse; conoscere le previsioni meteo aiuta a prevenire accensioni o spegnimenti inutili di impianti di raffreddamento e riscaldamento con un notevole risparmio energetico;

La classe 2BMT, grazie all’aiuto dei professori Michele La Nave e Sebastiano Licastro, ha rimesso in funzione un prototipo di impianto fotovoltaico: oggi ormai tutti sanno cosa è il fotovoltaico: una tecnologia che permette di produrre energia pulita sfruttando la luce del sole. Tutti sanno che si tratta di una fonte rinnovabile che permette di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e che scalzerà le fonti fossili in esaurimento. Si sa, insomma, “cosa è” il fotovoltaico, ma non tutti sanno come funziona.

Quando un fotone colpisce un pannello fotovoltaico, costituito di silicio e altri atomi come il fosforo, mette in agitazione gli elettroni liberi presenti sulla cella in silicio. Questi elettroni vengono “eccitati” e iniziano a fluire nel circuito producendo corrente elettrica. Un pannello solare produce energia in Corrente Continua, ma sarà poi compito dell’inverter convertirla in Corrente Alternata per trasportarla ed utilizzarla nelle nostre reti di distribuzione. Gli edifici domestici e industriali, infatti, sono predisposti per il trasporto e l’utilizzo di corrente alternata.

La classe 2F, infine, accompagnata dal prof. Mario Borzì, ha esplorato il cortile della sede di via San Pelajo, alla scoperta degli arbusti ed alberi presenti. Stanno crescendo anche gli alberi piantati nel cotile dell’istituto dalla classe 4CME art. energia. Si tratta di due alberi autoctoni, un frassino e un acero campestre.

“Le piante al momento rappresentano la tecnologia più efficiente che abbiamo contro i cambiamenti climatici. Un euro investito in alberi porta una fissazione di anidride carbonica 1000 volte superiore a qualsiasi altra tecnologia. Non esiste problema più grande del riscaldamento globale. Assisteremo ad eventi sempre più forti. Un esempio? Empoli nel 2070 avrà il clima di una città del Nord Africa. Tutte le città del mondo dovranno adattarsi in tempi brevi a un clima diverso. Le piante ci aiutano in questa battaglia, sono straordinarie alleate per la salute e per la socialità tra le persone. L’invito è a far entrare, nel vero senso del termine, le piante negli ospedali e in classe. Non solo per abbellirle, le scuole. Piuttosto, per trarne benefici in termine di salute, ricambio d’aria e benessere in generale” (da un’intervista al prof. Stefano Mancuso”.

Trasformare la scuola in un Living Lab della sostenibilità è alla base degli obiettivi dell’Agenda 2030. Una delle priorità dell’educazione scolastica è, senza alcun dubbio, quella di formare cittadini consapevoli. Tale obiettivo è raggiungibile soltanto attraverso un paziente e capillare lavoro che continui in modo coerente durante tutti i vari gradi dell’istruzione, senza mai arrestarsi e adattandosi al variare delle età e dei sogni degli studenti.

Roberta Frasson

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