Volontariato consapevole e responsabile
É incoraggiante l’idea che qualcuno finalmente pensi al fine concreto delle proprie azioni piuttosto che all’immagine che esse danno. Questa è la “mission” dell’associazione Plannin’Around, creare un volontariato consapevole e responsabile.
Immediatamente Giovanni Freschi, il fondatore dell’associazione, ed il suo collega, Luca Silvestrini, hanno esposto la loro visione innovativa sul volontariato. Sono riusciti a far prevalere una visione concreta sulla sua figura ideologica solitamente illustrata.
Prima ancora della morale, il loro punto di forza è un aspetto fondamentale che spesso viene ignorato, la formazione dei propri volontari. Plannin’Around prepara i suoi collaboratori con dei corsi di formazione specifici, sui luoghi dove dopo dovranno andare a fare volontariato, sugli abitanti e sulle loro esigenze. I corsi possono inoltre essere diretti alla specializzazione di progetti già esistenti e attualmente attivi nell’associazione, ma anche alla creazione e realizzazione di un progetto personale.
Con il fine della realizzazione di interventi efficaci e sostenibili, la scelta morale dei volontari viene affiancata dal rispetto e dall’ascolto delle altre persone. La capacità di saper ascoltare le storie di chi ci si presenta di fronte senza la presunzione di conoscere già le risposte è il primo passo per poter capire le vere esigenze del luogo; ed è solo individuando queste esigenze e creando progetti specifici che il volontariato riesce ad essere incisivo.
Formazione come base di lavoro, ma non sono gli studi “tradizionali” quelli che i nostri ospiti hanno percorso. Entrambi con delle storie intriganti, piene di viaggi e di crescita personale, Giovanni e Luca hanno cambiato parecchie volte decisione prima di trovare quello che faceva per loro.
È stato rassicurante parlare con loro di argomenti così destabilizzanti. Molti dei ragazzi presenti, ormai vicini alla fine della quinta superiore, sono ancora indecisi sul da farsi, pressati dalle aspettative della società e dei genitori. Nonostante questo la compagnia di due modelli un po’ fuori dal comune è la spinta che serve per prendere la via a cui più apparteniamo; e nell’atmosfera accogliente dell’istituto Paideia questo incontro è stato proprio questo, indimenticabile.
Eleonora Mesina, 4° liceo linguistico