La mia esperienza in Italia

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Ciao, mi chiamo Tuva e sono una ragazza norvegese che quest’anno frequenta la 4C al liceo delle scienze umane – teatro e cinema all’Istituto Canossiano “Madonna del Grappa” di Treviso.
Ricordo molto bene quando ho deciso di trascorrere un anno scolastico all’estero: era marzo, buio e freddissimo, come sempre durante l’inverno in Norvegia. Inoltre, le lezioni erano digitali in quel periodo, a causa di Covid. Ero un po’ stanca di tutto, volevo fare qualcosa di divertente, nuovo, incontrare nuove persone, cambiare un po’ il mio ambiente. Perché non fare un anno all’estero? Questa idea era tanto bella quanto spaventosa. In realtà, non sono sicura di aver ancora capito che sto facendo un liceo teatrale in Italia, dall’altra parte dell’Europa. E sono qui da tre mesi.

La mattina che sono partita per Italia era proprio terribile. Non avevo né dormito, né mangiato. Ogni volta che pensavo a quello che stavo facendo volevo vomitare, di gioia e di paura. In realtà, questa paura si sarebbe mostrata ingiustificata, perché tutto è andato molto bene. Avevo paura di essere da sola tutto il tempo, che nessuno avrebbe voluto conoscermi, ma tutti sono stati molto aperti e simpatici.
Abito un po’ fuori Treviso con una famiglia di quattro persone: i miei “genitori” e le mie due “sorelle” che hanno 17 e 19 anni. Mi piace tanto la mia famiglia. È un po’ strano far parte di un’altra famiglia, ma anche molto divertente perché ci sono tante piccole abitudini che, probabilmente, non sono consapevoli di avere ma per me, invece, sono molto visibili.

Beatrice, la mia sorella di 17 anni, ed io andiamo in classe insieme. Questa è stata una grande sicurezza all’inizio perché avevo sempre almeno una persona con cui potevo parlare tranquillamente. In ogni caso, la mia classe è molto aperta e non mi sono mai sentita esclusa. Ovviamente, le prime settimane era difficile capire la lingua, anche se la conoscevo già abbastanza, e i miei compagni hanno sempre provato a spiegarmi quello che non capivo. Questa opportunità di andare in una classe e conoscere persone nuove come ho fatto, non capiterà più e questo è uno dei motivi per cui raccomando di fare un anno all’estero.

Comunque, l’esperienza con un altro sistema scolastico è ambivalente. Non è un segreto che la scuola italiana è difficile, ma direi che è anche molto più interessante rispetto a quella in Norvegia. Un livello più alto ha vantaggi e svantaggi, ma in ogni caso, anche se l’anno prossimo in Norvegia sarà l’ultimo e ci saranno gli esami, sarà più tranquillo rispetto a questo. È vero che in un anno all’estero non è tutto facile. Ci sono grandi cambiamenti e tante regole che si devono semplicemente accettare, anche se è difficile. All’inizio si fanno due passi avanti e un indietro, e qualche volta è difficile ricordare che si va avanti, anche così. Raccomando davvero a tutti gli studenti di fare un anno scolastico all’estero, perché si fanno così tante esperienze che non puoi fare in altro modo.

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