La famiglia

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Happy family silhouette on the sunset

Tema espositivo – argomentativo

Nel sonetto In morte del fratello Giovanni uno dei temi centrali è costituito dagli affetti familiari. Quale importanza rivestono al giorno d’oggi, secondo la tua opinione, i legami di parentela? È possibile che l’ambiente familiare possa rappresentare una fonte di sofferenza e di disagio, anziché un luogo di condivisione positiva? Sviluppa l’argomento esponendo il tuo punto di vista sulla questione.

Fin dall’antichità il genere animale nasceva con l’obiettivo di generare una prole fertile allo scopo di fronteggiare le possibili estinzioni. Al susseguirsi dell’evoluzione quel concetto di famiglia viene completamente ridimensionato in base a ciò che ci diversifica dagli animali: l’intelletto.

L’uomo, fonte di pensieri ed emozioni non desiderava particolarmente accoppiarsi e riprodursi per generare una nuova società, bensì, necessita di una compagnia per dare sfogo all’io presente in se stesso. Oggi possiamo affermare che dare vita ad una famiglia non è più un obiettivo ma una scelta.

Cos’è però la famiglia? Per quanto mi riguarda la famiglia è vita, è una sicurezza ed è ciò che ti forma dal punto di vista umano per allargare i propri orizzonti a nuove relazioni e a nuovi punti di vista con i quali confrontarsi. Ora come ora penso che la ricchezza non stia nel denaro, ma nel sorriso di mia madre, nella protezione di mio padre e negli occhi dei miei fratelli; questo per me è l’essenziale. Non c’è cosa più bella di condividere le proprie gioie e i propri insuccessi perché potrai sbagliare e cadere mille volte in tutta la vita, ma loro saranno sempre presenti per darti la forza di rialzarti e andare avanti a testa alta. Al sol pensiero di perderli mi sentirei vuota, senza spirito come quando mi ritrovo all’interno della vasca da bagno esponendo solo il volto all’aria; una sensazione di black out mi avvolge e mi impedisce di elaborare pensieri appena l’acqua sovrasta il livello delle orecchie. Più che un pensiero la potrei definire come una paura di cui nessuno ne è mai stato a conoscenza fino ad ora; è inevitabile che questo un giorno avverrà però sono consapevole del fatto che l’amore della propria famiglia non si perde mai.

Scrivere queste poche righe mi suscita un’emozione tale da farmi tremare la mano dall’emozione e nonostante ciò penso che a volte ci scordiamo di prenderci del tempo per riflettere su certe questioni lasciando da parte tutto il superfluo. La fortuna inoltre sta nel crescere anno dopo anno con le persone che ci vogliono bene a differenza di tutti i bambini orfani che cercano speranza tra un sì e un no, specialmente quando nessuno ti “sceglie”. Ti senti sbagliato ed emarginato, incapace di trovare un senso alla vita pur essendo in tenera età e proprio questo fa scattare una barriera che solo l’affetto di una vera famiglia può distruggere. Probabilmente darebbero qualsiasi cosa pur di trovare un conforto materno e paterno eppure noi a volte ci dimentichiamo di soffermarci per un semplice “ti voglio bene”.

Molti miei coetanei vedono la famiglia come una sorta di vincolo che impedisce loro di dare sfogo ai propri istinti. Durante il periodo adolescenziale pretendiamo di essere trattati come adulti e di condurre una vita autonoma, lontana da ogni regola e da ogni imposizione anche se al primo errore ci accorgiamo che tutto sommato abbiamo bisogno di un sostegno.

A volte inoltre viene vista come una forma di sofferenza in quanto ci sono famiglie che hanno fatto del male intenzionalmente e altre che lo hanno fatto senza saperlo; “gli occhi dei bambini sono fatti di sogni, libertà e infinito” che poco a poco vengono annebbiati da comportamenti tossici e crudeli. Nessuno ha il diritto di dettare il futuro di qualcun altro e proprio per questo motivo alcuni enti si impegnano a combattere queste ingiustizie anche se per un bambino veder fallire il proprio eroe rappresenta un peso inquantificabile.

Per concludere ritengo che “la famiglia non deve solo consistere semplicemente in coloro con cui condividiamo il sangue, ma anche in coloro a cui noi daremo il nostro”.

Classe 4ABcat a.s. 2020/2021 – Istituto Palladio

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