Un ponte tra due generazioni: Progetto TAAFE

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Dall’inizio dell’attuale anno scolastico sono state avviate con i rappresentanti del Comune di Treviso, attività didattiche di service learning, che rientrano nei PCTO degli studenti dell’Indirizzo Socio-Sanitario dell’Istituto BESTA, coordinati dai loro docenti di Psicologia: una valida alternativa agli stage in presenza nelle RSA (saltati a causa pandemia).

Durante tutto l’anno scolastico sono stati effettuati numerosi incontri Meet con il Comune nei quali si è chiarito e sviluppato insieme il senso del Progetto TAAFE nella città di Treviso: non solo l’individuazione di una priorità su cui agire, ma l’avvio di una riflessione circa le tematiche sostenute dall’approccio “age-friendly environments” dell’OMS e l’adozione di un nuovo modello nel pensare e strutturare i servizi.

Le classi quinte hanno elaborato questionari per intervistare cittadini anziani alla ricerca dei loro bisogni attuali e delle loro opinioni relative ai servizi offerti nel territorio (trasporti, sanità, istruzione, hobbies, assistenza, RSA …).

La priorità è stata individuata nell’esigenza di un’alfabetizzazione digitale che rendesse l’anziano competente e autonomo nella gestione dei servizi sanitari online.

Le classi quarte si sono pertanto occupate di realizzare tutorial digitali e PowerPoint, anche da stampare per offrire opuscoli cartacei affinché gli anziani avessero un duplice strumento per documentarsi sulle procedure digitali necessarie per la prima iscrizione sul portale AtlasMedica ed essere poi capaci di scaricare ricette mediche ed esami o prenotare visite.

Gli studenti hanno mantenuto la motivazione e l’interesse per queste tematiche nella consapevolezza che “una città a misura di anziano” è una città a misura di tutti come scrive Lucia Gollo, studentessa della classe 4L:

“La mia partecipazione a questo progetto è stata molto impegnativa ma allo stesso tempo interessante.

Per me è stato importante per due motivi: il primo perché ho imparato cose nuove, capendo meglio le difficoltà che hanno gli anziani nel gestire certe attività, mi ha aiutato ad entrare nel loro mondo che a volte noi giovani ignoriamo, in quanto diamo per scontato che la tecnologia possa essere di semplice fruizione anche per loro.

Il secondo motivo è il fatto che mi sono messa in gioco, scoprendo di essere in grado di progettare e gestire assieme ai miei compagni attività operative funzionali a produrre qualcosa di socialmente utile per persone di un’altra generazione. Durante questa esperienza mi sono sentita a mio agio e non ho avuto paura di esporre le mie idee. Perciò vorrei ringraziare l’Istituto Besta per la possibilità che ci ha offerto e i rappresentanti del Comune che hanno valorizzato e apprezzato molto il nostro prodotto finale che sperimenteremo assieme in presenza presso i centri anziani l’anno prossimo.”

Speriamo che questo primo traguardo sia soltanto l’inizio di una collaborazione da realizzare anche in presenza in spazi e tempi appositamente dedicati all’interazione tra queste due meravigliose generazioni.

Istituto Besta – Treviso
Prof.sse Catia Meneguz (referente PCTO) e Isabella Silvestri (docente di Psicologia)

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