Cara Valeria,
qui va tutto benissimo. Sono qua da sette mesi e mezzo, e la famosa curva delle emozioni è in continua crescita. Sono arrivata a quell’equilibrio dove tutto è perfetto: in famiglia, a scuola, con gli amici, con la lingua. Più sto qui e più capisco quanto è diversificato il mondo, di quante cose pensavo di sapere e invece non conoscevo, quanto ho imparato e quanto ancora ho da imparare. Ho nuovi orizzonti, nuovi punti di vista, nuovi valori.
La settimana scorsa sono stata a Praga, poi tra due settimane parto per fare un tour di dieci giorni attorno all’Ungheria, e non vedo l’ora!
Io abito a Békéscsaba, situata nel sud est, e sono vicina alle grandi città come Szeged e Debrecen (circa due ore in treno) e per Budapest ci metto circa tre ore, ma ormai queste città le conosco come le mie tasche! Quindi con questo viaggio avrò la possibilità di visitare quelle città un po’ più lontane, come Győr, Sopron e tutte quelle accanto al Balaton.
Quando penso che tra meno di tre mesi torno a casa mi si stringe il cuore, perché per quanto mi manchi l’Italia, la mia famiglia, i miei amici, la mia quotidianità, io sento di appartenere a questo Paese, con la sua lingua assurda e tutte quelle particolarità che ormai ho fatto mie.
Tornare a casa sarà come svegliarsi da un sogno, uno di quelli belli da cui non vorresti mai svegliarti, e anche se so che quando sarò in Italia tutto cambierà, io avrò un ricordo vivido di tutto quello che ho vissuto in questo anno, che non ho problemi ad affermare che è stato ed è il più bello della mia vita.
Ed è tutto solo grazie ad intercultura e alla mia famiglia. La possibilità che avete dato a me, piccola sognatrice in un mondo tutto da scoprire, è qualcosa di inestimabile.
Grazie col cuore.
Laura A.