La cultura energetica si fa largo a scuola!

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Questo è un periodo in cui si sente spesso parlare di “risparmio energetico”, “cultura energetica”, “protezione dell’ambiente”; molte, moltissime parole sono state spese per esprimere lo stato alquanto disastrato della Terra, sia dal punto di vista ecologico, la cui situazione è destinata a peggiorare sempre più, sia dal punto di vista energetico, dove la situazione è analoga e il futuro rimane un grande punto interrogativo.
Ma a fronte di questi dati di fatto, manca ancora una consapevolezza di fondo sulle questioni ecologiche ed energetiche, tanto che, da quanto emerge da una ricerca condotta dalla società  McCann Erickson per conto di “Repubblica”, a fronte della moda dilagante di adottare comportamenti ecosostenibili, un buon 56% degli italiani dimostra una scarsa coscienza ecologica (cioè alterna comportamenti corretti e irresponsabili), per non parlare di quell’11% di irriducibili che se ne infischiano di adottare qualsiasi minimo atteggiamento eco.
Le istituzioni e i politici dal canto loro non riescono (o non vogliono, per timore di perdere elettori) muoversi molto: ogni tentativo di innovazione (come la costruzione di inceneritori o di nuove centrali elettriche a ciclo combinato) si incaglia inevitabilmente nella tenace opposizione di comitati vari che cavalcano l’ignoranza e l’egoismo dei cittadini per bloccare ogni tentativo di cambiamento strutturale.
Un segnale, invece, che tenta di rompere questo dannoso immobilismo parte proprio dalla nostra città , e più precisamente dall’U.L.S.S. 9 di Treviso.
Dall’idea di agire per migliorare la situazione è nato il progetto Energibile il quale ha coinvolto il nostro Liceo per diffondere in maniera intelligente e pratica la cultura energetica, creando un ponte tra la realtà  della provincia in cui viviamo e il mondo della scuola.
Ma che cos’è la cultura energetica? Spesso non si ha che una vaga idea del suo significato. Energibile è avere una cultura energetica.
Ma cosa vuol dire Energibile? E’ la sintesi di due parole che racchiudono lo spirito e l’obbiettivo dell’attività : ENERGia sostenIBILE.
Trattare l’energia in un’ottica diversa, utilizzarla con ragionevolezza al fine di evitare gli sprechi (attraverso un comportamento attento e responsabile e attraverso l’uso di tecnologie innovative che ci possono aiutare sulla strada del risparmio energetico) è avere un cultura energetica: in una parola essere Energibile.
Tutto è partito dall’installazione del nuovo impianto di tri-cogenerazione all’Ospedale di Treviso. Il suddetto impianto dal nome particolare non è altro che un generatore di energia elettrica che però allo stesso tempo può produrre, a seconda delle necessità , acqua calda per riscaldamento o acqua fredda per il condizionamento.
Esso consiste in un motore a scoppio (alimentato a metano, per ridurre al minimo le emissioni di gas serra) che muove un alternatore in grado di produrre energia elettrica. Inoltre il motore è inserito in un circuito di scambiatori di calore che trasferiscono il calore altrimenti disperso dalla combustione nei fumi di scarico direttamente nei circuiti di riscaldamento, massimizzando la resa fino al 80-85% (va ricordato che in una centrale il rendimento si aggira tra il 30-40%). Inoltre si ha un consistente abbattimento dei costi economici (è previsto il rientro delle spese di costruzione in 3 anni) ed ecologici (previsto un risparmio di circa 1000 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno che si traducono in 4200 tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera).
L’energia elettrica prodotta, pulita ed economica, è sufficiente per rendere l’ospedale indipendente dalla rete Enel, mettendolo al riparo dal rischio black out.
Ma il grande merito del progetto Energibile è stato anche quello di non lasciare che la realizzazione del motore a tri-cogenerazione rimanesse confinata entro il perimetro del nosocomio trevigiano bensì si aprisse alla scuola, in particolare al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, coinvolgendo attivamente gli studenti e creando quel legame scuola-territorio che rende più consapevoli dell’ambiente in cui si vive.
Da ciò è derivata l’idea di far costruire ai ragazzi di IV e V (dell’anno scorso) un modellino in scala del motore dell’ospedale, lo stesso che alcuni avranno potuto ammirare in funzione nell’ultima mostra “Esperimenti per pensare” che si è tenuta al Liceo Scientifico nel mese di ottobre.
La costruzione pratica ci ha impegnato per tutto il passato anno scolastico: la scuola ha fornito i laboratori, le attrezzature e soprattutto i docenti (ringraziamo in particolare la professoressa Ferronato che ci ha seguiti, aiutati e… sopportati), i quali si sono compiaciuti del successo dell’iniziativa.
Il risultato ci ha dato grandi soddisfazioni: alla fine abbiamo potuto vedere il frutto delle nostre fatiche perfettamente funzionante e, cosa ancora più importante, capace di suscitare l’interesse e l’ammirazione dei visitatori della mostra.
Ma al di là  dell’esperienza singola degli studenti, volevo ribadire che è interessante notare come per la prima volta si è cercato di coinvolgere la scuola trasformando un evento tecnico in un evento sociale e culturale, ricco di significati e terreno fertile di azione, confronto e discussione. Soprattutto si è cercato di coinvolgere attivamente gli studenti, facendo toccare con mano i problemi e le difficoltà  di pensare, progettare e costruire una macchina funzionante, stimolando la cultura del saper fare, in un mondo in cui il saper fare è penalizzato dal dire.

Stefano M.

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