L’ennesimo articolo sull’allattamento… o forse no

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Eccolo qua, un altro articolo sull’allattamento che va ad aggiungersi alla montagna che ogni giorno viene prodotta e che il logaritmo fa finire sotto gli occhi di donne in attesa e neomamme (perlopiù) ma anche di chi non è direttamente interessato all’argomento (anche l’algoritmo può sbagliarsi!).

Ormai la reazione è quasi sempre di fastidio perché, nella maggior parte dei casi, non si riesce a leggervi una visione equilibrata e realistica. Si passa, senza soluzione di continuità, dalla romanticheria più sdolcinata alla brutalità.

Partiamo da qui, da quello che noi, attraverso la nostra associazione, possiamo fare per contribuire a diminuire questo fastidio. Perché è vero che le operatrici dei nostri cerchi, incontri e percorsi agevolano una narrazione realistica che tiene conto delle evidenze scientifiche senza dimenticare la dimensione emotiva per favorire una scelta consapevole e, soprattutto, un’accoglienza qualsiasi sia questa scelta. Ma è vero anche che questa accoglienza resta in qualche modo “riservata” e, almeno per quanto riguarda la sede di Treviso, non sempre diventa una presa di posizione pubblica.

Siccome però le nostre Madri femministe ci hanno dimostrato che “il personale è politico” cominciamo da qui, da un argomento spesso polarizzante ma su un terreno sul quale ci sentiamo di poter dire molto pur restando a nostro agio. C’è chi vuole allattare, chi deve allattare, chi vuole usare il biberon, chi deve usare il biberon, chi vuole usare il tiralatte (manuale o elettrico), chi deve farlo. C’è il latte materno, quello di formula. E c’è chi vuole o deve fare un miscuglio tra tutte queste possibilità e strumenti. C’è chi avrebbe tanto voluto trovarsi a dover scegliere una di queste strade, ma non può più farlo. Soltanto scegliere, o viceversa non poter scegliere, è una dimensione importante per una donna. Oltre a questo, quando si parla di allattamento con una mamma, accade spesso che dopo pochi minuti la conversazione viri su questioni ancora più ampie: la relazione con il bambino o la bambina, con il proprio corpo, con il compagno, la mancanza di punti di riferimento validi per reperire informazioni sull’allattamento, l’urgenza di potersi esprimere liberamente senza essere giudicate da parenti e amici. In generale, anche su un tema che potrebbe sembrare “tecnico”, come il nutrimento del piccolo, emerge forte la ricerca di una rete di persone alleate, complici e premurose. In realtà, come operatrici della nascita sappiamo che non si sta realmente “virando” rispetto al tema centrale dell’allattamento, che per sua natura chiama le donne a porsi in una condizione di grande osservazione di sé stesse e del bambino/a, di adattabilità agli imprevisti e ai cambi di rotta, di esposizione al consiglio non richiesto. Per questo, la storia di una, diventa la storia di tutti: le questioni personali che affronta ogni mamma non possono essere relegate solo alla sfera privata. In realtà tutto va inscritto in una cornice più grande, tutto ha a che vedere con la dimensione collettiva, di come vogliamo prenderci cura, come società, dei bambini e delle bambine che nascono e delle loro madri.  Il Melograno desidera essere quel luogo in cui si tessono i legami: tra le varie sfaccettature dell’essere madre, raccogliendo le storie di ogni donna; tra madri, nella dimensione del cerchio di condivisione; con la collettività, stimolando i singoli e le istituzioni a diventare parte attiva nel costruire una cultura di cura e di giustizia.

Il Melograno – Centro informazione maternità e nascita
Telefono 329 3576008
Per sostegno all’allattamento cerchidilatte@melogranotv.org

centro@melogranotv.org

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