Dove c’era un manicomio si riconnettono uomo e natura
Le acque della Storga e del Piavon, i due fiumi di risorgiva che qui nascono, affluiscono nel Sile, il più grande fiume di risorgiva d’Europa. Il corso del Sile è inscritto nel Parco Naturale Regionale del fiume Sile, inserito a sua volta in un ben più ampio sistema idrogeologico denominato “fascia delle risorgive”.
Anche la Storga è parte di questo sistema e perciò i suoi boschi, i fiumi e i prati a due passi dalle porte di Treviso, si presentano come ambienti di particolarissima rilevanza naturalistica e paesaggistica. Flora e fauna contribuiscono a rendere questo sito un unicum ecologico che non ha eguali nelle vicinanze.
Nonostante il carattere selvaggio di questo parco contiguo alla città sia parte integrante del suo valore unico, l’equilibrio con la sua fruibilità e salvaguardia è fragile: i sentieri spesso vengono invasi dalla vegetazione, e l’isolamento di alcune zone ne facilità il degrado dovuto all’incuria e alla inciviltà di chi abbandona rifiuti o accende fuochi. Per questo sono necessari monitoraggio e cura.
DOV’ERA UN MANICOMIO
Ma esiste un Parco della Storga meno visibile e altrettanto rilevante: accanto alla risorgenza d’acque, qui persiste una risorgenza di evidenze storiche d’eccezione: il vicino ex Ospedale Psichiatrico di Sant’Artemio, cui peraltro il parco era diretta pertinenza, con il suo patrimonio spesso doloroso di vicende umane reca una testimonianza storica, politica e sociale straordinaria. Il Parco è anche Sant’Artemio (ora sede degli uffici della Provincia di Treviso e dei suoi magnifici giardini), in un intreccio indissolubile che offre un’occasione importante di crescita culturale per chiunque.
SI RICONNETTONO UOMO E NATURA
Il progetto di riqualificazione e rinascita del parco affidato dalla provincia di Treviso a Cooperativa Comunica vuole raggiungere e coinvolgere singoli amanti della natura, famiglie, bambini, ragazzi e giovani, scuole, team aziendali della provincia di Treviso. Realtà che organizzano esperienze, sia in ambito turistico sia educativo, didattico, culturale e ricreativo. Tutte le realtà che in vario modo lavorano sul benessere (es. società sportive, yoga, nordic walking). Gli enti pubblici e privati che, in ottica di rete, interverranno nel progetto e nelle singole specifiche progettualità anche con finalità di responsabilità sociale.
CON OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI
– Attenzione alla difesa dell’ambiente e cultura ambientale;
– sviluppo del concetto di bene comune;
– promozione della partecipazione e del senso di appartenenza al territorio;
– promozione del turismo ambientale;
– promozione del benessere all’aria aperta;
– sviluppo di idee e progetti che arricchiscono il bene pubblico;
– visibilità più ampia, oltre i confini provinciali;
– implementazione del patrimonio documentario storico e naturalistico con finalità di pubblicazione e conservazione;
– coinvolgimento, in ottica di rete, di associazioni, di esperti e di professionisti in grado di supportare il perseguimento degli obiettivi.
PER IL TERRITORIO, LE PERSONE E LA DIFESA DELL’AMBIENTE
Il progetto insiste su tre filoni di intervento principali e strategici: il territorio, le persone e la difesa dell’ambiente. Il che significa:
- promuovere la conoscenza del Parco della Storga, non solo attraverso azioni rivolte ai cittadini della provincia di Treviso ma anche che diano visibilità più ampia all’area;
- lavorare sulla promozione del benessere individuale e sociale e della cultura ambientale, e dimostrare che reti di realtà sensibili a questi temi funzionano anche a lungo termine nella promozione di progetti che arricchiscano il bene comune;
- colmare almeno in parte il “deficit di Natura” delle persone;
- sfruttare la dimensione del gioco come miglior strumento di apprendimento per attivare processi di consapevolezza e di crescita.
IN UN’OTTICA DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Per valorizzare e dare conoscenza al Parco della Storga, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ci si propone di attivare azioni trasversali che permettano di:
– aumentare anche in termini numerici l’affluenza consapevole e responsabile, avvicinandola al Parco attraverso attività coerenti con il contesto;
– costruire un network con realtà pubbliche e private sensibili e coinvolte, tra cui molte già presenti in molti progetti di Comunica;
– costituire le basi per attività educative stabili, non più solo occasionali e stagionali, ma anche eventualmente in connessione/integrazione con quanto già esistente;
– offrire opportunità trasversali all’Ente gestore (es. servizi di manutenzione, consulenza, supervisione e controllo);
– attrarre finanziamenti privati e pubblici, anche comunitari, che permettano di implementare il progetto;
– potenziare la dimensione di studio e ricerca dell’area, all’interno di essa;
– diventare “sportello naturalistico” di promozione del Parco e delle sue attività;
– inserirsi in circuiti turistici sostenibili già esistenti e/o crearne di nuovi.
Connecting with nature
www.lastorga.eu
Cooperativa Comunica – Area Naturalistico-ambientale
Rodolfo Piz, Gian Pietro Barbieri, Marco Fintina