Danza, a quale età cominciare?

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Feet of little ballerina in pointes on the floor during ballet training

L’iniziazione di tipo ludico alla danza si può affrontare già a 4 o 5 anni d’età, purché la lezione sia improntata su di un lavoro psicomotorio creativo, basato sull’espressione corporea e sulla musicalità. Ad una prima fase di libera improvvisazione, seguirà lo svolgimento mimato di temi suggeriti di volta in volta dall’insegnante, nei quali “i piccoli attori”, interpretando svariati personaggi particolarmente buffi e simpatici (attinti dalla realtà piuttosto che dal mondo delle fiabe) useranno la loro immaginazione trasferendola ai propri gesti. I bimbi di quest’età, generalmente, amano comunicare le loro emozioni, “recitando” per e insieme ai propri coetanei e si divertono sperimentando le proprie capacità motorie e mimiche, sviluppando nel contempo la propria espressività individuale. L’improvvisazione guidata è strumento didattico fondamentale, quindi è molto importante che l’insegnante, che in questa fase è guida e punto di riferimento per i bimbi, sappia sempre mantenere un’atmosfera distesa e serena e, al tempo stesso, stimolante, che sappia ridimensionare manifestazioni egocentriche eccessive, educando al rispetto di sé e degli altri ed ad incoraggiare gli allievi più timidi ed introversi.

L’ascolto della musica è basilare, perché il bambino, essendo in grado di cogliere il carattere differente che questa gli trasmette (allegria, tristezza, paura, gioia, etc…) può rivivere e rappresentare con spontaneità i sentimenti provati, grazie all’attinenza fra melodia e danza, che divengono cosa unica, in chi ha sensibilità per sentire con il cuore e lasciarsi trasportare dalle note. A questa ricerca espressiva, intesa soprattutto come libero esercizio della fantasia, si affiancheranno, a poco a poco, semplici esercizi ginnici, brevi e sempre evocativi di soggetti familiari ai bimbi, come ad esempio i fiori, l’arcobaleno… Questi esercizi, atti a sollecitare lo sviluppo fisico corretto e ad acquisire consapevolezza del proprio corpo, se eseguiti correttamente, possono aiutare a prevenire e a correggere atteggiamenti molto diffusi come il portamento rilassato delle spalle, del pancino o la pronazione dei piedini. La tonificazione della muscolatura avverrà con naturalezza, tramite l’ausilio della musica, scelta ad hoc per accompagnare le differenti dinamiche richieste: a volte sottolineando il carattere “impulsivo” del movimento (contrazione – decontrazione muscolare) con degli accenti marcati, a volte favorendo l’allungamento con la fluidità di un adagio.

Il bambino di quest’età manifesta spesso uno scarso senso del ritmo, ma la lezione di danza, attraverso la guida fonogestuale del docente e la ripetitività collettiva degli esercizi, migliorerà la capacità di eseguire movimenti a tempo. Il maestro, inoltre, saprà cogliere eventuali segni di stanchezza e, al bisogno, diversificherà l’esercizio per non perdere l’attenzione della classe. Anche l’ambiente in cui si svolgeranno le lezioni avrà un suo peso nel determinare la riuscita del corso, la sala dovrà essere spaziosa, luminosa e accogliente. Dobbiamo, come genitori, prestare molta attenzione nella scelta dei corsi di danza per i nostri piccoli, ricordando che l’insegnante a cui li affideremo dovrà essere un professionista e non un improvvisato che (e ce ne sono tanti) ha fatto di un hobby un business. La danza riveste un ruolo privilegiato, fonte di espressione artistica e mezzo di conoscenza del proprio corpo e delle sue potenzialità: “la danza è una cooperazione organizzata delle nostre facoltà mentali, emotive e corporee, che si traduce in azioni, la cui esperienza è della somma importanza per lo sviluppo della personalità”. (R. Laban)

A.S.Doimo

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