I complimenti ai bambini: gabbia o rinforzo positivo?

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La personalità di un individuo è la base su cui poggia il suo modo di relazionarsi con il mondo esterno.

Il suo sviluppo è dato dall’interazione fra le sue caratteristiche innate e gli stimoli ambientali.

Il ruolo dei genitori e degli adulti in generale nei confronti dei bambini, si dovrebbe esprimere nella capacità di fornire stimoli che permettano di crescere felici, ed al contempo in grado di vivere con serenità le piccole/grandi frustrazioni che faranno inevitabilmente parte della vita.

In quest’articolo parliamo dell’influenza di un importante fattore ambientale: i complimenti, e di alcune istruzioni per l’uso…

Innanzitutto, EQUILIBRIO! Ogni cosa, anche buona, va presa nella giusta dose, altrimenti può far male.

Non è bene abituare i bambini e le persone in genere a dipendere eccessivamente dalle opinioni altrui, su come siamo realmente (o all’interno di noi stessi) o su come siamo rispetto agli altri.

Il complimento poi, è uno stimolo piacevole, ed in tal senso può produrre una sua costante ricerca: una sorta di dipendenza. Per contro, frustrazione in sua assenza… Per questa ragione è importante promuovere nel bambino innanzitutto la capacità di “rinforzarsi da solo”.

I punti da considerare sono due:

1- il bambino starà meglio se svilupperà un’immagine di sé solida che non dipenderà eccessivamente dalle altre persone e dalle loro opinioni nei suoi confronti.

2- i complimenti, che nella giusta misura sono necessari per lo sviluppo equilibrato dell’autostima, andrebbero mirati a cose che il bambino può e potrà meritarsi con l’impegno: ricordiamoci sempre che ciò di cui non abbiamo il controllo, produce in noi ansia.

“Complimenti OUT” che il bambino non può controllare e che dunque possono produrre una dipendenza negativa: sei bella, sei la più bella…, sei forte, sei il più bravo, sei il più veloce, hai preso il voto più alto, etc… mi viene ansia solo a scriverli! Pensate poi alla forte componente competitiva negativa che può nel tempo rendere problematiche le relazioni con i compagni.

“Complimenti IN” che il bambino può ricercare con l’impegno e dunque può controllare: ti sei impegnata, bravo sei stato attento, sei buono con le persone e questa è una cosa bella, che bene che ti sei vestita, ha fatto un bel lavoro, etc… solo a scriverli mi vien voglia di essere migliore!

È importante fornire al bambino/a rinforzi positivi, ossia complimenti, su cose che potrà controllare in futuro e che gli permetteranno effettivamente di stare meglio. E’ altrettanto utile trasmettergli la fiducia in se stesso e l’accettazione dei propri limiti.

Questo gli eviterà nella crescita e nella maturità problemi legati alla difficoltà di misurarsi continuamente con cose di cui non si possiede il controllo, quali la bellezza, la velocità, la forza… avrà invece imparato ad apprezzarsi ed a migliorarsi su elementi controllabili e migliorabili autonomamente, quali l’impegno, la tenacia, la bontà, l’uso delle idee, la pazienza, etc.

LA GABBIA – Attenzione! Anche se i complimenti sono del tipo “IN”, è bene non eccedere.

Una persona non deve dipendere dall’immagine che gli restituiscono gli altri, deve stare in equilibrio da sola.

Dunque siate contenti quando quel bambino/a, che pur vi vuole un sacco di bene, non cercherà necessariamente i vostri complimenti o la vostra opinione… evitate piuttosto di manipolarli in tal senso!

IL TRUCCO – Educare le persone all’accoglimento della critica le rende migliori.
Usate, ma sempre senza eccedere, questo stratagemma: dite al bambino/a che lo apprezzate per la sua capacità di accogliere le critiche.

Ps: funziona anche con gli adulti!

Loris Dal Poz – Psicologo

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