Guida pratica per affrontarlo al meglio
Senza dubbio possono essere utili a tutti i ragazzi che si avvicinano agli esami finali alcune idee, suggerimenti, consigli per questi ultimi giorni di preparazione e per quelli delle stesse prove. Andiamo in ordine.
PREMESSA: Non esiste al mondo possibilità che qualcuno di voi possa essere impreparato, se ha lavorato fino ad oggi. Questo porta con sé due conseguenze: non rompete con inutili paranoie e tirate fuori gli attributi per acchiapparvi la maturità!
Nessuno in commissione è lì per fregarvi. Conseguenza: metteteli nelle condizioni migliori per potervi aiutare.
CONSIGLI:
Alimentazione: anche se tutti vi diranno che il cervello lavora meglio a stomaco vuoto (è scientifico, quindi indiscutibile), non fate gli eroi, nutrendovi solo con frutta e verdura: servono, ma non sono sufficienti; un bel piatto di pasta non fa certo male, viceversa vi darà i carboidrati necessari per far funzionare il cervello.
Se fa caldo, oltre a bere molto, mangiate gelati: stimolano l’adrenalina e vi tengono freschi.
Gli ultimissimi giorni: scordatevi i “tuffi sui libri”, specie gli ultimi giorni (tanto so già che non mi ascolterete…). Oltre a essere inutili o quasi – cosa alla quale voi non credete ed è per questo che non mi ascolterete – “bruciano” quelle energie che vi servono assolutamente per le prove scritte: le energie non sono infinite, risparmiatele!
Vestiario: farà caldo, siamo in estate; ma non sappiamo che cosa pensano, che tipi siano i commissari e il buongusto ci dice che è opportuno scoprirsi con sobrietà. Eviterei quindi per i maschi infradito e pantaloncini troppo corti, modello spiaggia assolata, per le ragazze gonne invisibili, scollature mozzafiato e le spalle scoperte, modello abito da sera da festa irripetibile.
SCRITTI: l’algebra e la logica ci dicono che questo è il momento chiave del vostro esame: gli scritti possono portare fino a 45 punti, praticamente la differenza tra essere o non essere promossi. Quindi massima concentrazione.
TEMA: Dovrete essere sicure/i, dalla scelta della traccia all’organizzazione del tempo. Avrete 6 ore da 60 minuti, all’inizio potranno sembrarvi un’eternità, ma non è così. Individuate subito le tracce che non sapete svolgere, che non vi piacciono e puntate su quelle (massimo 2) che potreste degnamente sviluppare; poi partite, come avete sempre fatto, lasciandovi il tempo per copiare.
II PROVA: rispettate le consegne, ricordate di non abbandonare nessuno dei punti che vi vengono richiesti, perché per quanto il prof vi voglia aiutare, può farlo solo se lo mettete nelle condizioni corrette. Anche nella seconda prova, occhio ai tempi!
III PROVA: non spetta a me sapere e/o decidere come verrà organizzata, ma ci sono alcuni consigli che valgono a prescindere:
- avrete diverse domande: cominciate ad affrontare quelle che, leggendole, sapete risolvere, a prescindere da quale materia si tratti;
- “centrate” subito e comunque la risposta alla domanda, solo dopo “allargate il tiro” del discorso; il commissario vedrà, così, che siete competenti e che non girate intorno a discorsi che conoscete poco;
- NON LASCIATE ALCUNA RISPOSTA IN BIANCO! Bianco vuol dire 0 e rischia di compromettere la prova intera. Quindi, anche se sapete di non riuscire a rispondere in maniera completa alla domanda, scrivete qualche cosa;
- Occhio all’orologio, forse anche più che nelle altre due prove!
I GIORNI TRA GLI SCRITTI E L’ORALE: in questi giorni, non c’è il tempo per riguardare ogni parte del programma di ogni materia! Quindi bisogna lavorare “di fino”, in particolare, laddove con i prof avete fatto schematizzazioni o riassunti, rileggete – e ripetete – quegli schemi.
Ripetete fino alla nausea la vostra mappa/tesina: sul vostro argomento dovete andar via come delle belve, dovrete essere inattaccabili.
Di notte si dorme, non si studia: quindi lavorate duro con lo studio durante il giorno, ma riposate di notte, sennò la stanchezza limiterà moltissimo la resa del vostro studio e molto di quello che avrete ripassato lo perderete.
C’è discussione tra noi prof se sia meglio andare a vedere qualche colloquio prima del proprio. Dipende molto dalla psiche dei ragazzi; chi è teso, meglio che non vada, perché magari sente porre delle domande alle quali non sa rispondere e va in paranoia catatonica… Viceversa, chi è più lucido, può andare, giusto per vedere l’impostazione della commissione: comunque meglio non il giorno prima del proprio orale.
COLLOQUIO ORALE: vestitevi in maniera adeguata e salutate con educazione l’intera commissione. Se avete scritto interamente la tesina, non sarebbe male portare una copia per ogni commissario.
- Sedetevi compostamente sulla sedia e guardate le persone in faccia (se non vi riesce, forzatevi)
- Aspettate che il presidente vi faccia firmare la presenza sul registro e vi inviti ad iniziare con la vostra tesina. E’ arrivato il momento di iniziare la danza…
- “Quanto dura l’orale?” E che ne so!!! Diciamo che le indicazioni che più o meno tutti i presidenti danno è di restare intorno ai 60 minuti circa; poi ho visto orali di 40 minuti e altri di due ore e un quarto… Comunque, non vi preoccupate: una volta iniziato il colloquio non vi accorgerete di nulla, tempo, amici o parenti dietro di voi, campane che suonano…
- I primi dieci minuti circa sono vostri, con la tesina, poi inizieranno le domande dei vari commissari. La normativa prevederebbe che la prima domanda di ogni commissario ruoti intorno all’argomento della vostra tesina. Questo porta con sé due conseguenze: nel vostro studio approfondite tutto ciò che è vicino alla vostra tesina (es. se parlate di D’Annunzio, Pascoli e il Decadentismo) se non avete qualche materia in tesina (cosa che va bene) il docente di quella/e materia/e avrà campo libero per spaziare dove preferisce. Dopo questa prima eventuale domanda, ne segue in genere una seconda, che spazia sull’intero programma; se avete fatto il vostro dovere, quella materia dovrebbe così essere a posto. Avanti alla successiva e così via.
- In teoria, l’ultima parte del colloquio dovrebbe vertere sul mostrare al candidato gli scritti; certe volte, alcuni commissari partono addirittura da lì per fare domande all’orale, altre volte non se ne curano proprio.
- Alla fine, spesso, la commissione chiede al candidato che cosa è intenzionato a fare nel futuro: rispondete con franchezza, mostrando convinzione in quello che state dicendo.
E’ finita, è finito il colloquio, è finita l’esperienza delle superiori. E inizia un nuovo mondo, che non vi aspetta, ma che vi cerca. Siate pronti a farvi trovare…
Andrea Delìa (direttore dell’Istituto Scolastico “Paideia”)
Veronica Vendramin (responsabile dei laboratori di approfondimento formativo)