Conversando con Luiz

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Dal Brasile al Liceo Berto con Intercultura

Autrice dell’intervista: Chiara Magoga, 18 anni, studentessa del Liceo Berto e partita per 6 mesi in Paraguay con un programma Intercultura nel 2021.

Il primissimo martedì del mese di novembre siamo andati ad intervistare, in quanto brave bertucce curiose, un nostro compagno del Liceo Berto, in occasione del compimento del suo primo mese di scambio culturale qui in Italia.

Luiz Henrique Alves Bernardes, o semplicemente Luiz, è un simpaticissimo ragazzo di 17 anni, che proprio un mese prima della nostra intervista ha lasciato la sua città, Belo Horizonte, per intraprendere l’esperienza del viaggio all’estero, che ha avuto come meta proprio la nostra cittadina di Mogliano. Quando gli abbiamo posto le nostre domande, per quanto potessi averle concepite un po’ difficili, ci ha sempre risposto in un italiano quasi perfetto, cadenzato solo da un molto musicale accento portoghese.

1.    Prima di tutto, come va? Come ti trovi qui in Italia?

Inizio dicendo che oggi è un mese che sono in Italia e dopo questi trenta giorni posso dire che sto bene. Adesso faccio il linguistico ed è normale che sia faticoso ascoltare tante lingue. In Brasile non ho mai studiato francese e ho fatto solo un po’ di grammatica spagnola, ma non tanta, con anche l’italiano e l’inglese è faticoso e talvolta difficile e per niente facile. Però mi sono ambientato bene, meglio di come mi aspettavo. Fare un anno di scambio, è stata decisione migliore che abbia mai preso!

2.    Ti hanno portato a Venezia o a Treviso qualche volta?

Certo, ci sono già stato molte volte. In sei giorni sono stato a Treviso cinque volte! Ma in realtà non l’ho vista poi così bene. Io e i ragazzi dell’organizzazione ci abbiamo anche fatto una conferenza dove ho parlato in italiano. Ero molto nervoso, ma i miei compagni di classe mi hanno aiutato a prepararmi e alla fine ci sono riuscito! Sono stato anche a Venezia, che è una bellissima città, e a Padova, dove sono capitato in una manifestazione contro Bolsonaro. Uno dei maggiori shock culturali per me è l’età delle città: il Brasile è stato scoperto nel 1500, mentre nel 1500 qui esistevano già molte città!

3.    Vuoi dirci qualcosa sulla tua città?

A Belo Horizonte ci sono 2.5 milioni di abitanti, per questa ragione dico sempre che Mogliano è molto piccola. 2.5 milioni di persone… se non ricordo male è la sesta città per grandezza. Anche per questo sono abituato a vedere tante persone assieme, ad essere circondato dal movimento e dal traffico, qui non è così: qui è quasi tutto molto più vicino e anche quando c’è traffico non si tarda molto. A Belo Horizonte c’è ancora più traffico che a Roma, ci sono tantissime moto, mentre le biciclette non sono tanto comuni come qui, specialmente in centro.

4.    Come ti sembrano le persone qui?

Qui? Ogni persona?

Noo, in generale. Saranno diverse…

Chiaramente sono diverse, essendo un’altra cultura ci sono molti costumi diversi: ad esempio, qui molti usano il dialetto, in più le persone sono molto… come si dice?

Atarefadas!

Mmh… indaffarate?

“Indaffarate”?!

Significa che ha tante cose da fare.

Esatto, anche se ce ne sono anche nella mia regione… Ovviamente ci sono tante differenze, dato che sono paesi diversi, ma lo scambio è proprio questo: uscire dalla propria zona di conforto. Apre il tuo modo di pensare, la tua visione del mondo ed è una cosa buona!

5.    Si avvicina l’inverno quindi ti chiedo: com’è l’inverno nella tua città?

L’autunno qui è esattamente come l’inverno in Brasile.

E preferisci il caldo o il freddo?

Decisamente il freddo! In Brasile fa tanto caldo, dieci o undici mesi all’anno, mentre fa freddo solo a Giugno, qualche volta anche a fine Maggio e un po’ a Luglio. La mattina ci sono minimo 8 gradi, il pomeriggio più o meno 22 e la sera 15 o 16. Invece in primavera ed estate, dopo Ottobre, fa molto molto caldo. Una volta, nel 2019 alla mattina ci sono stati 32 gradi, mentre a mezzogiorno ce n’erano 43! È troppo caldo!

6.    Questa è bella: secondo te, è vero che gli italiani mangiano solo pasta?

NO, è uno stereotipo! Prima di partire ho fatto una piccola ricerca sul cibo e ce n’erano un sacco! Certo, se ne mangia molta, ma non solo quella. In più ho scoperto che qui si mangia quasi sempre un antipasto, un primo, un secondo e poi, qualche volta, un dolce. In Brasile non si usa. Mi piace tanto il risotto, anche se finora ho assaggiato solo quello alla zucca.

Conosci uno stereotipo sui brasiliani?

Sì, ne conosco due: il primo è che a tutti piace il calcio, il secondo è che tutti ballano samba.

E sono veri?

Assolutamente no. A tanti piace uno e non l’altro o viceversa, a molti non piacciono nè l’uno nè l’altro, a molti invece piacciono entrambi, quindi non è affatto vero!

7.    Ti piace la musica?

Sì, specialmente da quando ho scoperto nel 2018 la produzione musicale: faccio musica ma non mi piace cantare. Ho una playlist di musica fatta da me, in particolare di remix.

Hai mai fatto sentire la tua musica a qualcuno?

Certo, ne ho usata una anche per un talent show online che hanno organizzato i volontari dell’associazione con cui ho viaggiato durante la settimana di quarantena che abbiamo fatto al nostro arrivo.

E hai vinto?

Naah, non c’era “primo” o “secondo”.

Altrimenti avresti vinto?

Può essere, chissà!

8.    C’è un modo di dire portoghese che ti va di insegnarci?

Mmh, che domanda difficile! Ci devo pensare… mi vengono in mente solo offese! …Va bene, ho in mente qualcosa: la prima è “oshi”, che si può scrivere anche “oxi”, e la seconda è “uai”. La prima non so da dove arriva, ma la seconda invece è piuttosto semplice. In Brasile ci sono stati diversi popoli, nella mia regione nello specifico c’erano tanti inglesi, e “uai” è proprio la parola inglese “why”, “perché”.

E “oshi” cosa vuol dire?

Non c’è una vera situazione in cui usarlo, vediamo… si può usare ad esempio quando accadono cose che non sono normali.

Come ad esempio quando sei sorpreso?

Sì, più o meno. O quando succede qualcosa di strano, di “sbagliato” o di senza senso. È tanto comune nella mia regione.

9.    Bene, abbiamo concluso, saluta tutti!

Anche in portoghese va bene? Poi traduco, eh!

Tchau, foi muito bom fazer essa entrevista, participar e poder compartilhar um pouco dessa experiência. Depois de um mês que eu cheguei poder fazer isso é gratificante.
[“Ciao, è stato molto bello fare quest’intervista, partecipare e poter condividere un po’ di questa esperienza. Dopo un mese dal mio arrivo poter fare questo è gratificante.”]

Fun fact: Durante la nostra breve sessione di foto all’esterno del Berto, abbiamo scoperto che c’è una fiorente comunità italo-brasiliana nella nostra scuola… Non si finisce mai di imparare!

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