Perché ne abbiamo (ancora di più) bisogno
Secondo un’indagine svolta dal Ministero della Salute in Italia, da gennaio a giugno 2020 si è verificato un aumento del 30% di nuovi casi di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e una crescita del 50% di richieste di prima visita, oltre alla diminuzione dell’età media di insorgenza a 12 anni.
Se da un lato questi dati ci indicano quanto i DCA siano una patologia sempre più drammaticamente diffusa, dall’altro lato mostrano che ci sono ancora troppi accessi alle cure che iniziano quando la sofferenza è ormai strutturata e cronicizzata da tempo.
Uno dei principali motivi del ritardo della richiesta di aiuto iniziale, è legato al fatto che le persone che hanno un problema alimentare possono spesso sentire una sorta di “conflitto interno” tra una parte di sé che è stanca di farsi carico di una tale sofferenza e vuole superare il disturbo alimentare, e un’altra parte di sé che invece è “affezionata” al disturbo, poiché è comunque la migliore soluzione che la persona ha trovato in quel momento della propria vita per cercare di stare bene e, comprensibilmente, teme di abbandonarlo.
A ciò si aggiunge la frequente paura di non essere compresi o addirittura giudicati per ciò che si sta attraversando, e quindi è sulla spinta del timore di provare vergogna che si evita di condividere con amici, familiari o persone vicine come davvero ci si sente, con l’effetto di sentirsi ancora più soli a farsi carico di un così pesante fardello.
Da notare come la sofferenza per tale patologia non è mai solo peculiarità di chi porta il fardello direttamente, ma investe inevitabilmente l’intero sistema familiare e/o sociale che circonda la persona; è quindi doveroso sottolineare come vi sia un bisogno di supportare anche le relazioni limitrofe promuovendo la liberalizzazione a parlane e farsi aiutare.
Ecco, l’augurio è che proprio la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla ci ricordi che – se soffriamo di un problema alimentare, ma anche se desideriamo fare pace con il cibo e con il nostro corpo, oppure semplicemente vorremmo volerci bene così come siamo – non siamo soli e non è mai troppo presto per chiedere aiuto. Anzi, al terzo anno di pandemia abbiamo potuto sperimentare direttamente quanto la “retorica della forza di volontà” sia ormai superata e sia invece arrivato il tempo del “coraggio di prendersi cura” di sé, per preparare il terreno alla rinascita nel giorno del 15 marzo e in tutti gli altri 364.
Dott.ssa Corocher – Dott. Penzo
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