
Leonardo Sciascia

Un uomo, Salvatore Colasberna, viene ucciso mentre aspetta l’autobus. L’omicidio sembra misterioso, ma in realtà ha a che fare con la mafia. L’indagine viene affidata al capitano Bellodi, un carabiniere che è arrivato dal Nord Italia e che cerca di capire chi c’è dietro l’omicidio. Bellodi deve affrontare silenzio, omertà e bugie, perché nessuno voleva parlare per paura. Pian piano emergono dei collegamenti con la mafia locale e con le persone potenti, ma il capitano si trova contro anche la politica e le istituzioni che cercano di coprire tutto. Alla fine, nonostante si sforzi, la verità viene insabbiata e i colpevoli rimangono liberi.
Leggere “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia per me è stato molto interessante e istruttivo. Mi ha colpito soprattutto la figura del capitano Bellodi, che cerca di fare giustizia anche se tutti intorno a lui hanno paura o non vogliono parlare.
Questo libro mi ha fatto capire quanto sia difficile affrontare le ingiustizie e quanto sia importante restare integri e determinati, anche quando sembra impossibile.
Secondo me il messaggio dell’autore è ben chiaro: la mafia non è solo criminalità, ma un potere nascosto che sopravvive grazie al silenzio e alla complicità di chi dovrebbe difendere la legge.
Sciascia ci fa capire che non bisogna arrendersi subito davanti alle difficoltà e che cercare la verità è sempre più importante, anche se faticoso. Credo che questo libro possa essere considerato ancora attuale perché problemi come la corruzione, la paura e le ingiustizie esistono ancora oggi. Mi ha fatto riflettere su quanto sia importante essere cittadini consapevoli, con una propria testa, e non accettare tutto passivamente, senza riflettere.
“Il giorno della civetta” è il libro che mi ha colpito di più tra quelli che ho letto, perché unisce una storia interessante e avvincente con temi importanti come la giustizia, il coraggio e il rispetto della legge. Mi è piaciuto anche molto il modo in cui il capitano Bellodi affronta le difficoltà senza mai arrendersi e come Sciascia riesce a mostrare in modo chiaro e realistico la mafia e l’omertà.
Questo libro lo consiglierei a ragazzi e ragazze dai 14 anni in su, e soprattutto a coloro a cui non piace leggere, perché anche se è breve è molto significativo e pieno di lezioni di vita, ma soprattutto fa riflettere sul valore del coraggio e della responsabilità.
Mattia Favaro, classe III E GEC, Istituto di istruzione Superiore “Andrea Palladio” di Treviso






















