Imparare, pensare, rispettare

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Uno degli errori più gravi da parte di un insegnante è porre in atto una didattica finalizzata a far imparare solo nozioni. Considerando l’allievo alla stregua di una bottiglia vuota, finisce con l’imporre date, teorie e pensieri giustificando tale strategia con l’esigenza di far apprendere gli elementi che compongono la disciplina.

È chiaro, da qualche parte bisogna pur partire per far comprendere in primis il senso, gli scopi e le dimensioni della disciplina stessa. Il passo successivo però deve essere quello di “aprirla” vale a dire approfondire i suoi metodi e i punti di contatto con le altre discipline.

A questo punto l’allievo dispone degli strumenti per “personalizzare” quanto compreso e acquisito al fine di esprimere le proprie opinioni e magari dare il proprio contributo. Quest’ultimo punto è importante, perché bisogna evitare di proporre l’autore come una specie di nemico da sconfiggere, nella banalità della guerra all’adulto.

L’Autore deve essere presentato come un iniziatore o uno sviluppatore, un gradino lungo una scalinata alla quale lo studente deve dare (e questa è la responsabilità del giovane) e deve poter dare (e questa è la responsabilità del docente) il proprio contributo per costruire nuovi gradini.

La conoscenza si valorizza non in relazione alla quantità di contenuti posseduti, ma alla possibilità di utilizzare quei contenuti per costruirne altri. L’allievo deve essere pertanto chiamato a contribuire all’evoluzione della disciplina oggetto del suo studio e non a riempirsi passivamente. Se non vuole essere trattato da bottiglia vuota non deve comportarsi da bottiglia vuota.

All’allievo va fatto capire che gli viene trasmessa una conoscenza creata grazie all’impegno di quegli autori e che nell’acquisire tale conoscenza assume anche la responsabilità di rispettare quell’impegno e quelle persone di cui gode i frutti. Anche il rispetto dell’allievo verso tale conoscenza e di chi l’ha creata deve essere oggetto di insegnamento, a partire dall’esempio del docente. E più si avanza nel grado della scuola frequentata, maggiore deve essere tale rispetto.

Imparare, pensare e rispettare devono far parte del percorso scolastico in quanto prodotto dell’interazione dei due protagonisti: docente e allievo.

Alessandro Fort
Psicologo formatore, scrittore e docente
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