
Di Antonella Giacon

Un romanzo coinvolgente che racconta i pensieri, le passioni, le paure e il coraggio degli adolescenti, pronti a risollevarsi dalle macerie, quali che siano.
Il quarto titolo della collana BORDER di edizioni corsare è firmato da Antonella Giacon e ci porta nell’Italia degli Anni Settanta durante il terremoto in Friuli, dove Anita, giovanissima volontaria, è protagonista di un’esperienza che le cambierà la vita.
Il terremoto in Friuli
Il giorno dopo, di quel terremoto a scuola parlavano tutti. In cortile a ricreazione Ciccio e Checco, due dell’ultimo anno, stavano parlando: “… coperte, latte, scatolette, la tenda grande da campeggio e le pale… “Che fate?” chiedo. “Partiamo per il Friuli”. Hanno tutti e due 19 anni e hanno la patente. “Andiamo con due macchine e le riempiamo di roba, sta partendo un sacco di gente, qualcuno già stanotte, appena avuta la notizia”. “E poi?” “Se è possibile ci fermiamo lì. Abbiamo una canadese piccola. Li guardo. Mi piacerebbe tanto andare con loro, ma non ho il coraggio di chiederglielo. Checco pare che indovini quello che sto pensando.
“Se vuoi venire un posto in macchina c’è…”
L’esperienza di Anita
Giugno 1976: Anita, liceale sedicenne, insieme all’amica Fiamma, decide di partire come volontaria per aiutare le popolazioni del Friuli colpite da un terremoto di proporzioni devastanti, che ha distrutto decine di paesi e provocato la morte di quasi un migliaio di persone. Qui trova una realtà totalmente diversa da quella cittadina in cui è cresciuta. La vicinanza con ragazzi e ragazze che vivono e affrontano le difficoltà con una forza d’animo e un senso di responsabilità a lei sconosciuti segna profondamente la sua vita. In Friuli Anita conosce anche, per la prima volta, l’amore, grazie all’incontro con Nes, suo coetaneo, già provato dalla durezza dell’esistenza.
«Curare le pietre può trasmettere questo ai giovani: che da ogni maceria si può partire per ricostruire e che spesso le macerie fanno luce su ciò che di più vero, coraggioso e tenace teniamo dentro di noi, sempre.»
Antonella Giacon