Che aria tira?

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A lezione con Legambiente sulla qualità dell’aria

Il 24 settembre, la classe 2BMT dell’istituto Giorgi Fermi di Treviso ha partecipato ad un incontro formativo sull’inquinamento atmosferico, dal titolo “Che aria tira”, organizzato da Legambiente, in collaborazione con ARPAV (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e con la regione Veneto.

La qualità dell’aria e l’inquinamento atmosferico da anni oramai sono temi entrati nella nostra quotidianità, specialmente nel periodo invernale quando, in tutto il Bacino Padano, si

registrano livelli di inquinamento dell’aria molto elevati.

Gli argomenti trattati sono stati:

– L’inquinamento atmosferico da polveri sottili (Arpav)

– Le azioni di risanamento in Regione Veneto (Regione del Veneto)

– Come e dove intervenire per migliorare la qualità dell’aria (Legambiente Veneto)

Il primo relatore è stato Luca Zagolin di ARPAV VENETO, Unità Organizzativa Qualità dell’Aria, con una presentazione dal titolo: “L’inquinamento atmosferico da polveri sottili”.

Nel Nord Italia sentiamo parlare spesso di inquinamento di polveri sottili; ma cosa sono esattamente le polveri sottili, e da dove arrivano?

La pianura Padana comprende una superficie pari al 13% dell’area nazionale e ospita oltre 20 milioni di abitanti; circa il 50% del PIL italiano viene prodotto in questa zona.

Il bacino padano ha la forma di una vasca da bagno: è infatti circondata da Alpi e Appennini, che limitano lo scambio di masse d’aria con il continente. L’assenza di rilievi dalla pianura diminuisce ulteriormente la ventosità, causando il ristagno dell’aria e delle cosiddette polveri sottili come il PM2,5 e il PM10 che sono contenute in essa, e che quindi vengono respirate. Queste particelle portano il nome del loro diametro, cioè 2,5 e 10 micrometri: per capire meglio quanto sottili sono, basta pensare che il diametro dei nostri capelli varia da 40 a 110 micrometri.

Noi le abbiamo analizzate in laboratorio in una breve esperienza: con dello scotch trasparente abbiamo raccolto alcuni campioni di polvere adesi alle finestre della scuola nel lato via Terraglio, un’arteria molto frequentata di Treviso. Attraverso la loro osservazione al microscopio ottico, con un ingrandimento di 40 volte, abbiamo visto la loro forma circolare e il loro colore nero imputabile alla loro origine: traffico veicolare, sia dei mezzi diesel che benzina, uso di combustibili solidi per il riscaldamento domestico (carbone, legna e gasolio) e residui dell’usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture, caratteristici della posizione del nostro istituto.

Proprio per il fatto che sono così piccole, sono molto pericolose per la salute umana, perché, se respirate, sono in grado di penetrare a fondo nell’apparato respiratorio dei viventi, fino ai bronchi e possono trasportare sostanze con proprietà tossiche per la salute umana, quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili. Come accennato prima, il particolato atmosferico si può formare da attività umane come quelle legate al traffico dei veicoli (24%), al riscaldamento domestico (32%), ma anche alle attività produttive (9%) e alle attività agro zootecniche (20%).

Migliorare la qualità dell’aria è realtà non fantascienza, e i dati di Legambiente mostrano che la qualità dell’aria della nostra pianura è migliorata sensibilmente negli ultimi 20 anni. Per ridurre le concentrazioni di polveri in aria sono necessarie però ulteriori misure di risanamento significative che vadano ad interessare contemporaneamente settori emissivi diversi.

Noi ragazzi, possiamo fare molto, come Francesco Tosato di Legambiente Veneto ci ha proposto nel suo intervento “Il ruolo della società civile nel miglioramento della qualità dell’aria. Essi sono:

  • usare la bicicletta;
  • usufruire del trasporto pubblico anche quando avremo la patente;
  • informarci su quale sistema di riscaldamento abbiamo a casa e a quanto ammontano i consumi e i costi energetici annuali;
  • Informarci sulla classe energetica dell’abitazione dove viviamo e su eventuali incentivi per gli interventi di riqualificazione edilizia ed energetica ma anche sulle buone pratiche di risparmio energetico, e parlarne in famiglia;
  • segnalare agli enti competenti roghi all’aperto nel periodo 1 ottobre – 30 aprile e spargimenti di liquami in campo nel periodo 1 dicembre – 31 gennaio;
  • informarci sui punti vendita di frutta e verdura a chilometro zero, magari direttamente del produttore e prediligere inoltre prodotti di stagione.

Il 25 ottobre, a Venezia, si è tenuto il terzo Summit Aria Pulita per il Veneto, un’occasione per conoscere la qualità dell’aria della regione, le problematiche, le criticità, ma soprattutto le misure politiche, economiche e i progetti, messi in atto per contrastare l’inquinamento atmosferico e salvaguardare la salute dei cittadini, nonché dell’ambiente. La strada è tracciata e richiede l’impegno di tutti, cittadini e istituzioni.

Le polveri sottili sono killer lenti e silenziosi ed è dovere di tutti informarsi e fare qualsiasi sforzo per ridurre il loro livello nell’aria.

Roberta Frasson e studenti 2BMT Istituto Giorgi Fermi Treviso
Foto al microscopio elettronico di Nycolas Carnio

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