“Don’t worry, I can fix me”

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La testimonianza di Giulia

Questa è la testimonianza di Giulia, seguita presso il nostro Centro, che con un disegno prova a dire qualcosa su come si sente.

Spesso, in chi soffre di un disturbo alimentare, si fa strada l’esigenza di piacere agli altri, essere come gli altri vogliono, questione che può diventare assai pesante da gestire e fa soffrire molto: quando siamo come gli altri ci vogliono togliamo il riflettore da ciò che vogliamo noi, dai nostri desideri, in nome di una felicità illusoria che, tuttavia, porta solo ad ulteriore angoscia e tristezza, come spiega anche Giulia.

Dott.ssa Chiara Cecchetti

Non posso spiegare questo disegno senza raccontare almeno in parte chi sono io, quindi inizierò così: mi chiamo Giulia, ho 23 anni, sono padovana ma attualmente vivo a Roma e soffro di disturbi alimentari. Questi disturbi hanno iniziato ad accompagnarmi dalla terza superiore e da allora non se ne sono più andati. Quando ho iniziato a manifestare i primi sintomi mai avrei immaginato fossero associati a questo tipo di malattia anzi, ero più che convinta fosse tutto normale perché io stavo seguendo fedelmente e rigidamente la mia dieta e tutti quelli, inclusi i miei genitori, che mi dicevamo che stavo esagerando erano nel torto. Io volevo solo perdere un po’ di peso e piacere agli altri. O meglio, forse volevo perdere peso PER piacere agli altri. Ora me ne sto rendendo conto. Ho deciso di intraprendere questo percorso con Chiara, la mia psicologa, perché mi rendo conto che, nonostante sia migliorata rispetto a qualche anno fa, sono arrivata ad un punto in cui non riesco più a farcela da sola. Ho bisogno di aiuto.

È stato proprio in seguito ad uno dei miei incontri con Chiara che ho realizzato questo disegno.

Durante quell’incontro abbiamo parlato di come spesso, per affrontare un problema, invece di battermi per me stessa preferisco evitare il conflitto, venire IO incontro agli altri e cercare di aggiustare, nascondere, mettere delle toppe su ciò che agli altri non piace di me. Come se stessi usando dei filtri: più carina, più magra, più divertente, più estroversa…

Sono sempre alla ricerca di qualcosa che non va in me così da poterla coprire e piacere a tutti. Un bel sogno, o forse un incubo. Perché piacere a tutti è impossibile e per quanto tentiamo di aggiustarci, secondo i filtri degli altri, alla fine la parte perdente siamo sempre noi. Perché ci sarà sempre qualcuno a cui non piaceremo, per cui, tentare di coprire le proprie insicurezze/difetti, ne creerà solo di nuovi.

Spero che chiunque si sia trovato in queste situazioni possa trovare nelle mie parole un po’ di conforto e forza per affrontarle diversamente in futuro.

Giulia

Food For Mind Mestre Venezia – Centro per la Cura dei Disturbi Alimentari
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