I care, you should, too!

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I CARE – Competenze digitali e di cittadinanza

Ti è mai capitato che una tua scelta non fosse rispettata? Il concetto di consenso al giorno d’oggi è sottovalutato?

Questa è la domanda che si sono posti i ragazzi del Duca durante il progetto di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) ed Educazione civica a cui hanno partecipato.

Il divario di genere e l’omotransfobia sono due tematiche al centro del dibattito pubblico negli ultimi anni. L’uguaglianza di genere sotto ogni aspetto è uno degli obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030 e per raggiungerla c’è bisogno di un cambiamento culturale all’interno della società. Il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum (WEF), che ogni anno rileva lo stato del divario di genere nel mondo, posiziona l’Italia al 79esimo posto rispetto a 146 paesi analizzati, con una perdita di 16 posizioni rispetto alle rilevazioni del 2022. Invece, secondo il report annuale di omofobia.org, gli episodi di omotransfobia denunciati in Italia tra aprile 2022 e marzo 2023 sono 115 e hanno colpito 165 vittime distribuite in 62 località. Si nota quindi che i valori stanno superando la media degli ultimi dieci anni.

Il progetto “I CARE” proposto agli studenti del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso ha come scopo la sensibilizzazione e l’educazione sui temi del consenso, della parità di genere e del rifiuto all’omo-transfobia.

Sono state coinvolte le classi 3AL, 3CL e 4AC che il 17 novembre, il 24 novembre e il 1° dicembre hanno partecipato a tre incontri per il progetto “Stella Polare” organizzato dall’ associazione “Non Una Di Meno”.

Durante queste ore sono stati trattati i temi sia a livello teorico che pratico: gli alunni hanno avuto la possibilità di assistere a delle lezioni sugli argomenti e successivamente di mettersi in gioco ideando una scenetta e creando delle magliette personalizzate secondo la loro creatività che sono state poi appese nei corridoi della scuola.

In seguito, per diffondere il messaggio, nelle giornate del 22, 25 e 26 marzo, in gruppi misti tra le varie classi, i ragazzi hanno realizzato uno spot video, un post instagram, un comunicato stampa e altri elaborati digitali come una locandina, un meme, un fumetto, un podcast o un brano musicale.

In merito alle problematiche affrontate dal progetto, la rappresentante d’istituto del Liceo, Mariavittoria Bordignon, afferma: “Bisogna fare un lavoro molto più profondo perché, come è evidente, si tratta di problemi attuali, quindi bisognerebbe iniziare a dare una formazione già dalle scuole elementari integrando questi temi. Inoltre sarebbe importante parlare di più di tali problematiche in quanto ci sono ancora molti tabù, ad esempio facendo conferenze e, da parte dei professori, dedicando più tempo ai temi d’attualità.” Mentre per quanto riguarda il progetto, la professoressa Rosangela Lupato, referente dell’iniziativa, dichiara: “Speriamo che I CARE lasci qualcosa agli studenti perché le premesse sono davvero buone, è una bella sfida fare e lanciare una campagna all’interno della scuola. L’istituto ha solo costruito un’impalcatura mettendo a disposizione il contesto, i temi e gli strumenti, ma l’intero progetto è in mano agli studenti e sono le loro abilità, la loro creatività e il loro buon senso che creeranno la campagna.”

In aggiunta il professor Damiano Cavallin spiega che, grazie a questa iniziativa, i ragazzi imparano ad utilizzare i social media anche da un punto di vista di informazione culturale. “Saper comunicare e individuare modalità efficaci per trasmettere messaggi anche di tipo civile e civico è importante,” sostiene.

Per concludere l’iniziativa, il 5 aprile ogni gruppo ha presentato i propri elaborati di fronte ai compagni dando un feedback del progetto più che positivo poiché gli studenti, in concordanza con gli insegnanti, risultano entusiasti dell’esperienza fatta e sperano che questi messaggi si diffondano anche in altre scuole.

Bortoletto Serena, Bubola Sara, Chinaglia Emma, Sartor Margherita, Vadori Giacomo, Zamin Linda (Gruppo 9)
(Liceo Statale “Duca degli Abruzzi”)

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