L’attenzione in aula

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All’interno dell’aula, l’attenzione è la cosa più volatile dell’universo, basta un nonnulla affinché la voce dell’insegnante si dissolva lasciando spazio a eventi molto più importanti. E di questi eventi ce ne sono a migliaia.

Per esempio, l’alunno che chiede se può andare in bagno spezza la magia dell’atto pedagogico, quello in cui il docente esprime nel modo migliore il contenuto della lezione al massimo dell’ispirazione drammaturgica. In questo caso specifico, il disturbo dell’attenzione si realizza in una molteplice modalità. Quando l’alunno chiede il permesso, quando il docente lo concede, quando l’allievo si alza e si dirige verso la porta, ma anche quando ritorna, magari dopo aver chiuso e riaperto e richiuso la porta.

Un’ape, nella bella stagione, porta invece scompiglio con ragazzi che si alzano dalle sedie alla disperata ricerca di salvezza dal terribile mostro alato. E poi sono da citare un neon che all’improvviso si spegne, la luce del sole che si attenua o al contrario che si accende, la pioggia, il vento, una sirena, le campane di un funerale o di mezzogiorno, uno starnuto o qualcuno che bussa che diventa l’imprevisto lì condotto dal benevolo destino e poi un rumore dal piano superiore o da quello inferiore, il cambio di lezione con la campanella che continua a vibrare nell’aria per interminabili secondi, ma anche lo stridio del gessetto sulla lavagna e il banco che si muove posseduto dai fantasmi.

L’eterogeneità di fattori di disturbo dell’attenzione e più ancora la sua labilità, dovrebbero far riflettere sui criteri per organizzare le lezioni, predisponendo le medesime in pacchetti intervallati da riposo o comunque da una qualche forma di rilassamento mentale. Non sarebbe male nemmeno valutare il rilassamento fisico, visto che il nostro corpo non è fatto per stare fermo e seduto per intere ore. Arriveremo mai a tener conto di questi aspetti o continueremo a concentrarci sul flusso di contenuti della lezione, dal docente all’allievo?

Alessandro Fort
Psicologo formatore, scrittore e docente
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