Come puoi sapere… con Intercultura!
Come puoi sapere cosa sia un sogno se non ne hai mai fatto uno?
Come puoi sapere cosa sia un’avventura se non ne hai mai vissuta una?
Come puoi sapere cosa sia la diversità se non hai mai vissuto sotto lo stesso tetto con persone provenienti da tutto il mondo?
Come puoi sapere cosa sia la tolleranza se non ti sei mai dovuto abituare a qualcosa di differente anche se non ti piaceva?
Come puoi sapere cosa sia l’autonomia se non ha mai avuto l’opportunità di decidere qualcosa da solo?
Come puoi sapere cosa sia la distanza se non hai mai guardato una mappa pensando ”sono davvero così lontano?”
Come puoi sapere cosa sia un’opportunità se non ne hai mai presa una?
Come puoi sapere quali siano i veri amici se non hai mai vissuto delle circostanze che ti permettessero di capirlo?
Come puoi sapere cosa siano i confini se non hai mai oltrepassato i tuoi per vedere cosa c’è dall’altra parte?
Come puoi sapere cos’è tutto questo se non sei mai stato un exchange student?
Da sei mesi infatti vivo in Brasile, a Florianopolis, e sto imparando tutto questo. In questo enorme paese oltreoceano, che non conoscevo assolutamente, sto frequentando la quarta superiore e ho costruito una nuova vita che mi sembra ancora quasi surreale. Sono ospitata da una meravigliosa host family che mi ha accolta a braccia aperte facendomi sentire parte integrante di loro.
Fare un intercambio è essere catapultati in una realtà , un paese, una città e in una famiglia totalmente sconosciuti. Può intimidire, fare paura e mette alla prova tutto quello che si è e si conosce eppure è una delle esperienze migliori che una persona possa fare.
La scuola brasiliana è simile ma al contempo diversa: è tutto più “leggero”, non c’è quella “serietà ” come in Italia, quella paura di avere un certo professore o una certa materia. C’è un rapporto di amicizia tra professori e alunni che rende tutto leggero e simpatico. Il prof, quando entra saluta ed è salutato da abbracci e baci da tutti, da un affetto quasi indescrivibile. Mi ricordo di aver pensato, la prima volta, ”Perché si stanno abbracciando?”. Ma va bene così, la diversità sta anche in questo. Anche perché pur scherzando, ridendo, a volte anche cantando, rimangono dei professori eccellenti e andare a scuola è un vero piacere. Il primo giorno, quando non sapevo nessuna parola in portoghese, tutti i miei nuovi compagni mi hanno accolta facendomi sentire parte di loro, cercando di comunicare in qualsiasi maniera per cercare di conoscere chi ero, da dove venivo e che cosa facevo là. In poco tempo ho scoperto che l’Italia è molto amata e la maggior parte della popolazione qui ha almeno un antenato proveniente dal Bel Paese. Non mi sono mai sentita così fiera di appartenerne.
Questo paese mi sta offrendo tanto e ogni giorno mi innamoro sempre di più di ogni sua sfumatura.
Mi innamoro sempre di più del calore che ogni persona riesce a dare, dell’allegria brasileira, delle meravigliose spiagge che posso raggiungere in pochi minuti da casa mia, delle mille sfumature di verde che mi circondano sempre ovunque io vada, del clima tropicale, della frutta più svariata.
Mi innamoro ogni giorno di più del portoghese, di questa lingua così melodica che a volte sembra quasi cantata e i suoi accenti Carioca, Paulista, Nordestino o del mio più familiare Manezàs.
Mi sono innamorata della Bossa Nova e del Samba che ovviamente sto imparando a ballare, dei diversi stili di musica di cui il Brasile è così ricco. Per non parlare poi del maestoso Carnevale, a cui ho assistito finalmente dal vivo. I carri allegorici, la sfilata dei sambisti in elaboratissimi costumi al ritmo del Pandeiro, il tipico tamburino usato per la melodia.
Fare un intercambio mi ha permesso di capire che la bellezza sta proprio nella diversità. Mi ha permesso di capire cosa significhi famiglia e che casa non è dove si trova la nostra abitazione, ma dove si trovano i nostri cari.
Mi ha permesso di fare amicizia con persone provenienti dagli angoli più disparati del Mondo, facendomi riconsiderare lo spazio: la Terra oggi mi sembra più piccola perché adesso ho amici sparsi ovunque.
La possibilità di vivere tutto questo l’ho avuta solo grazie a Intercultura, che mi ha permesso di partire alla volta di questa avventura e non potrei essere più felice nel sapere che davanti a me ho ancora 4 mesi del mio intercambio.
E’ stato difficile lasciare famiglia e amici ma rifarei tutto da capo se potessi, lo rifarei altre mille volte perché quello che sto vivendo lo porterò sempre nel mio cuore, che ora è in parte anche brasileiro.
Mirela Mihaela C.