Ciao a tutti!
Sono Jessica ho 18 anni e ho trascorso un anno in Germania, in una città nei pressi di Colonia grazie a Intercultura.
Appena arrivata, sono subito stata accolta dalla mia prima famiglia ospitante, che ha atteso il mio arrivo alla stazione di Colonia. Scesa dal treno, ho subito realizzato che quest’esperienza, da poco iniziata, sarebbe stata straordinaria!
Il giorno successivo al mio arrivo avevo già iniziato il liceo. L’impatto con la mia nuova scuola è stato bello e del tutto nuovo per me: le prime due settimane sono stata inserita in una classe, di un anno più grande della mia, in cui assieme alla mia tutrice, Christin, ho iniziato ad ambientarmi nel nuovo sistema. Successivamente sono stata inserita nella mia vera classe (di un anno più piccola rispetto a quella frequentata in Italia, per scelta della scuola). I miei nuovi compagni di classe sono stati sin dall’inizio molto interessati a me: mi hanno subito fatto un sacco di domande sul mio Paese, la mia città , la mia lingua e mi hanno raccontato di tutti i loro soggiorni estivi in Italia, con grande entusiasmo. Di lì a pochi mesi, ho iniziato a comprendere anche quella lingua, il tedesco, fino a quel momento per me del tutto incomprensibile. Per ciò mi è stato dato grande aiuto, sia dalle mie famiglie ospitanti (tre in tutto), che dai miei insegnanti e compagni di classe, che mi hanno sempre sostenuto per tutta la durata della mia esperienza in Germania.
Ho imparato un sacco di cose e non solo riguardo il Paese e la cultura del popolo che per un anno mi hanno ospitato, ma anche sull’Italia, sulla cultura alla quale appartengo e soprattutto ho imparato molte cose di me stessa, che prima ignoravo. Quando decidi di fare un’esperienza di studio all’estero come la mia, seppur ospitata da una famiglia, sei sola: devi rendere conto prima di tutto a te stessa di ciò che fai, delle tue scelte, dei tuoi comportamenti e delle relazioni che instauri con le altre persone. Impari a gestirti autonomamente, senza dover chiedere niente a nessuno; a programmarti la giornata, a seconda di quali sono gli impegni che ti sei presa in carico, sapendo di non poter certo mancare a questi. Dai un valore diverso alle cose e impari ad apprezzare anche i gesti più piccoli che fanno parte di quella quotidianità , che fino ad ora, non avevi davvero considerato. Di fronte a te si aprono nuove strade, per un futuro magari diverso da quello che ti eri prefissata di realizzare (studi universitari, ecc.). Lontana da casa, provi nostalgia per il tuo Paese, per la tua cultura, ma soprattutto per i tuoi genitori, la tua vera famiglia, i tuoi amici, le persone che ti stanno accanto ogni giorno: ciò ti fa capire il valore di queste persone e quanto loro siano importanti nella tua vita. Inoltre, per quanto mi riguarda, posso dire di aver sviluppato una buona capacità di adattamento, visto che ho dovuto cambiare ben due volte famiglia (per diversi motivi, non dipesi dalla mia volontà ), pur rimanendo sempre nella stessa città .
Consiglio a tutti i ragazzi e le ragazze della mia età , di partire per un anno all’estero. E’ un’esperienza davvero unica, dalla quale si può imparare moltissimo. Basta essere convinti di volerla intraprendere con grande coraggio e spirito d’avventura, senza farsi condizionare troppo da aspettative, che possono realizzarsi, come no.
Consiglio a tutti i ragazzi e le ragazze della mia età , di partire per un anno all’estero. E’ un’esperienza davvero unica, dalla quale si può imparare moltissimo. Basta essere convinti di volerla intraprendere con grande coraggio e spirito d’avventura, senza farsi condizionare troppo da aspettative, che possono realizzarsi, come no.